La settimana è stata caratterizzata alla Borsa Usa dalla debolezza, sull’onda dei timori di una recessione globale e di nuovi rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali
Chiusura di seduta con gli indici poco sopra la parità a Wall Street. Il Dow Jones Industrial ha segnato +0,22% a 34.577,28 punti, lo S&P 500 +0,17% a 4.458,85 punti e il Nasdaq +0,09% a 13.761,53 punti.
La settimana è stata caratterizzata alla Borsa Usa dalla debolezza, sull’onda dei timori di una recessione globale e di nuovi rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali.
Gli indici chiudono la settimana in negativo. A provocare i recenti cali sono stati i rinnovati timori su altri rialzi dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve, visti la forza dei dati economici e del prezzo del petrolio, che ha toccato i massimi da novembre a causa della decisione di Arabia Saudita e Russia di estendere i tagli alla produzione.
Ora, la probabilità che la Fed alzi i tassi d’interesse di 25 punti, a novembre, è al 37,2%, in rialzo di quasi 4 punti percentuali rispetto a una settimana fa, secondo il Cme Group. Per gli analisti, c’è il 93% di probabilità che tra due settimane, invece, i tassi siano mantenuti all’attuale livello (5,25%-5,50%).
Sull’azionario, bene il titolo di Apple, che guadagna l’1,2%. Tra ieri e mercoledì, ha perso il 6,4%, spazzando via quasi 200 miliardi di dollari di valore di mercato, a causa dei divieti in Cina sull’iPhone. Il titolo di Kroger sale del 4% ed è il migliore sullo S&P 500, dopo che la catena di supermercati ha registrato un utile adjusted di 96 centesimi per azione, contro i 91 centesimi delle attese, su ricavi di 33,85 miliardi, sotto i 34,13 miliardi del consensus.
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