
Da seguire i titoli delle Big Three di Detroit, dopo la proclamazione dello sciopero del sindacato Uaw, il primo a riguardare contemporaneamente i tre grandi gruppi automobilistici.
Apertura in calo a Wall Street, dopo la seduta in rialzo di ieri. Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones perde 47,20 punti (-0,14%), lo S&P 500 cede 16,65 punti (-0,37%), il Nasdaq cede 44,61 punti (-0,32%). Il petrolio Wti al Nymex cede lo 0,57% a 89,65 dollari al barile.
I dati sui prezzi alla produzione di agosto hanno confermato che l’inflazione è più alta del previsto, come emerso il giorno prima con i prezzi al consumo, anche se i dati ‘core’ – quelli depurati dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni alimentari ed energetici – appaiono sotto controllo.
Secondo gli esperti, sono diminuite al 34% le possibilità che la Federal Reserve aumenti i tassi d’interesse a novembre. È indubbio, ormai (97%), che la prossima settimana la Banca centrale statunitense manterrà i tassi al 5,25%-5,5%, il livello più alto degli ultimi 22 anni.
Sul Nasdaq, ieri, debutto molto positivo per il titolo di Arm, il colosso britannico dei microprocessori, che ha guadagnato il 24,7% e ora sale del 6%.
Da seguire i titoli delle Big Three di Detroit, dopo la proclamazione dello sciopero del sindacato Uaw, il primo a riguardare contemporaneamente i tre grandi gruppi automobilistici.
I titoli di General Motors e Ford perdono rispettivamente lo 0,1% e l’1,1%, mentre quello di Stellantis guadagna lo 0,6%. Lo sciopero nelle fabbriche delle case automobilistiche tradizionali giova alle società di auto elettriche, con Tesla in rialzo dello 0,3% e Nio di oltre il 2%.
I titoli di Lennar e Adobe cedono il 4% e sono i peggiori sullo S&P 500, dopo la pubblicazione delle loro trimestrali. Degli undici settori sullo S&P 500, solo il sanitario e quello delle utilities sono in rialzo, ma guadagnano poco più dello 0,1%.