
La protesta dei lavoratori del settore auto di Detroit sta avendo ripercussioni in Borsa. E c’è attesa per la riunione di domani
Wall Street apre in lieve calo, dopo la chiusura piatta di ieri. Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones scende di 65,04 punti (-0,19%), lo S&P 500 perde 12,22 punti (-0,27%), il Nasdaq è in ribasso di 69,78 punti (-0,51%). Il petrolio Wti al Nymex guadagna l’1,99% a 93,30 dollari al barile, ai massimi dal novembre 2022.
Gli investitori attendono le decisioni e le previsioni sui tassi d’interesse da parte della Federal Reserve, domani, al termine della riunione che inizia oggi.
È indubbio, ormai (99%), che la Banca centrale statunitense manterrà i tassi al 5,25%-5,5%, il livello più alto degli ultimi 22 anni, facendo registrare la seconda pausa dal marzo 2022 nella battaglia contro l’inflazione. Secondo gli esperti, sono poi diminuite al 30,7% le possibilità che la Federal Reserve aumenti i tassi d’interesse alla riunione successiva, in programma a novembre.
Durante la riunione verrà anche presentata la sintesi delle proiezioni economiche (“Summary of Economic Projections“), compreso il “dot plot”, che rivelerà le aspettative sui tassi dei componenti del direttivo. Il rialzo del prezzo del petrolio, +11% nelle ultime tre settimane, potrebbe complicare la lotta delle Banche centrali contro l’inflazione. Giovedì, poi, è attesa la decisione sui tassi d’interesse della Bank of England, seguita da quella della Banca del Giappone il giorno dopo.
Come riporta Radiocor, negli Stati Uniti, l’attenzione resta poi sullo sciopero dei lavoratori delle case automobilistiche. Lo United Auto Workers (Uaw) allargherà gli scioperi ad altre fabbriche se Ford, General Motors e Stellantis non compiranno “seri progressi” verso un accordo entro venerdì notte. Lo sciopero, che oggi entra nel quinto giorno, è cominciato nelle prime ore di venerdì mattina in tre stabilimenti, uno per ogni produttore. I lavoratori sono in sciopero attualmente nella fabbrica di Wentzville, in Missouri (Gm), nel complesso di Toledo, in Ohio (Stellantis) e in alcuni dipartimenti della fabbrica di Detroit (Ford). È la prima volta che le ‘Big Three’ affrontano in contemporanea uno sciopero dei lavoratori. Al momento, le parti sembrano ancora molto lontane da un accordo. Fain ha respinto l’offerta di Stellantis per un aumento del salario del 21%, con la richiesta che resta al 40%, più una serie di altre richieste, tra cui la settimana lavorativa corta (32 ore).
In avvio, il titolo di Stellantis guadagna il 2%, quello di Gm lo 0,5%, Ford lo 0,2%. Ieri, il titolo di Gm ha perso l’1,8%, quello di Ford il 2,14%, Stellantis l’1,61%; venerdì, al termine della prima giornata di sciopero, Gm aveva guadagnato oltre lo 0,8%, Stellantis oltre il 2,1%, mentre il titolo di Ford aveva chiuso poco mosso (-0,04%).
Continua a scendere il titolo di Arm Holdings, che cede il 3,2% dopo aver perso ieri il 4,53%; il colosso britannico dei microprocessori aveva debuttato a Wall Street, giovedì, con un rialzo del 24,7%, seguito da un calo, venerdì, del 4,5%. Oggi, è atteso un altro debutto a Wall Street: quello di Instacart, che ha fissato il prezzo della sua Ipo a 30 dollari, ai massimi della forchetta presentata.
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