Difficile che si possa trovare un’intesa prima della scadenza
In calo le azioni e in rialzo i rendimenti. Questo in estrema sintesi il primo giudizio che si potrebbe dare sulla giornata di oggi a Wall Street. Una giornata che ha visto i tre indici principali, ovvero l’S&P 500 il Dow e il Nasdaq, perdere rispettivamente l’1,64%, l’1,1% e l’1,8%. Per quanto riguarda i rendimenti da sottolineare che quello sul decennale ha toccato il 4,48%, il livello più alto in oltre 15 anni mentre il biennale ha superato il 5,19%.
Non è solo la Fed ad abbattere Wall Street. Lo spettro che si sta avvicinando è, di nuovo, quello dello shutdown. Infatti si sono acuite e rinnovate le tensioni tra democratici e repubblicani soprattutto in vista del prossimo novembre, mese di elezioni, e delle difficoltà che stanno incontrando entrambi i potenziali candidati finali ovvero Joe Biden, a rischio impeachment, e Donald Trump al centro di molte controversie legali.
A questo si aggiunga anche un campanello d’allarme suonato qualche settimana fa da Fitch che a sorpresa aveva declassato il debito sovrano americano da AAA ad AA+. Il debito in aumento era uno dei motivi per cui l’agenzia di rating aveva messo sotto controllo il debito. Un debito che, proprio negli ultimi tre mesi si è letteralmente impennato: 1.000 miliardi di dollari in più. Da qui le polemiche: i repubblicani accusano i democratici mentre il deficit di bilancio sfiora 1,5 trilioni di dollari (+61% sul 2022)
In tutto questo entro il primo ottobre i legislatori dovranno trovare un’intesa sul bilancio 2024 e nessuno dei progetti avanzati attualmente sembra avere possibilità di far trovare tutti d’accordo. Il rischio è lo shutdown cioè il blocco delle attività di pagamento perché l’aumento del tetto del debito, che per legge dev’essere di volta in volta approvato, non è stato varato. Con tanto di congedo forzato e non retribuito per tutto il personale governativo non necessario.
FOTO: SHUTTERSTOCK