
Ormai è questione di ore per riuscire a trovare un’intesa
Wall Street ancora preoccupata da fattori frenanti come i tassi in rialzo e i prezzi del petrolio in rally. Senza contare, poi, la questione aperta dello shutdown, questione che, forse, potrebbe trovare una soluzione oggi da parte del governo statunitense. Intanto i suddetti fattori hanno continuato a preoccupare gli investitori tanto da portare l’S&P 500 in apertura di seduta ad un passivo che, già dalle prime battute vedeva un 0,1%, passivo che si affiancava a quello del Dow (0,02%) e del Nasdaq (-0,4%).
L’Europa, da parte sua, sembra essere più fiduciosa nonostante alcuni dati macro che lasciano riflettere. Almeno per l’Italia, il Ftse Mib viaggia in attivo dello 0,06%. Il risultato si affianca allo 0,2% del Cac 40 francese e ad un pallido 0,01% del Dax che, per quanto debole, almeno per il momento, è ancora in territorio positivo. Il Ftse 100 inglese, invece, vira al negativo con un -0,45%.
Per quanto riguarda Wall Street e, più in generale, il mercato statunitense, è da sottolineare un aumento dei rendimenti sul titolo di stato con scadenza decennale che ha toccato i massimi da 15 anni soprattutto a causa di un mercato del lavoro che si è dimostrato ancora troppo resiliente rispetto al previsto.
Resta, poi, da analizzare il problema politico. Anche Wall Street infatti, tiene d’occhio Washington. In corso i negoziati tra i rappresentanti repubblicani e democratici per un accordo su una legge che alzi il tetto del debito entro il 30 settembre. Il presidente della Camera Kevin McCarthy si è dichiarato fiducioso che il Congresso eviterà uno shutdown trovando un’intesa questo fine settimana, anche se ha criticato un disegno di legge proposto dal Senato che non affronta uno dei problemi da lui ritenuto primario e cioè la sicurezza delle frontiere.
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