Secondo i costruttori “occorre garantire, fin da subito, la continuità non solo dei cantieri in corso, ma anche di tutte quelle iniziative che gli enti hanno avviato”
L’Ance, nel corso dell’audizione sul dl Sud, ha detto che «le rassicurazioni sull’utilizzo dei fondi strutturali per realizzare gli interventi eliminati dal Pnrr e le misure contenute nel dl Sud non appaiono sufficienti a scongiurare il rischio di un definanziamento e di un blocco delle procedure da parte degli enti locali. Al momento, infatti, non sono accompagnate da indicazioni puntuali sulle risorse effettivamente disponibili e sulle modalità di utilizzo per la copertura degli interventi definanziati».
«Dagli ultimi dati di monitoraggio del sistema ReGis– ha sottolineato la presidente Federica Brancaccio -, circa 42.000 progetti di interesse per le costruzioni, che erano già stati selezionati, per un investimento complessivo di circa 12 miliardi di euro, rischiano di essere definanziati».
«Circa la metà (il 47%, pari a 5,5 miliardi di euro) dei progetti che rischiano di essere definanziati nell’ambito della riprogrammazione Pnrr riguarda il Mezzogiorno mentre il 34% è ubicato nel Nord (4 miliardi di euro) e il 19% nel Centro (2,2 miliardi)», ha aggiunto Brancaccio. Secondo i costruttori «occorre garantire, fin da subito, la continuità non solo dei cantieri in corso, ma anche di tutte quelle iniziative che gli enti hanno avviato e rispetto alle quali hanno assunto specifici impegni di spesa, specificando in modo chiaro le coperture e le tempistiche del loro reperimento».
(foto ANSA)