Tutti e tre gli indici chiudono in perdita
Torna il segno meno a Wall Street con gli indici spaventati più dai dati sull’inflazione statunitense a settembre, in aumento inaspettatamente, che dal quadro internazionale, in peggioramento progressivo. Alla fine delle contrattazioni l’S&P500 e il Nasdaq arrivano a perdere lo 0,6% mentre il Dow lascia sul parterre lo 0,5%.
Altra zavorra è l’aumento dei rendimenti sui Treasury, in particolare sul decennale che tocca nuovamente il 4,7% mentre il biennale tocca il 5%.
Per quanto riguarda le probabilità di tassi che rimarranno fermi, la maggior parte degli analisti è di questa ipotesi, il che confermerebbe la teoria secondo cui il mercato si dovrà preparare a tassi più alti e per un periodo di tempo più lungo.
Andando a guardare le singole storie, sono da segnalare alcuni nomi come, ad esempio, X, ex Twitter, che insieme a TikTok e Meta ha ricevuto un richiamo dall’Unione per la gestione delle informazioni riguardanti il conflitto in Israele. Non migliorano le cose per Birkenstock che soffre per la seconda giornata. Tra le trimestrali EasyJet,Walgreens, Domino’s Pizza e Delta. Intanto, per quanto riguarda gli scioperi, continuano quelli del settore auto e dello spettacolo.
Altra nota per la corsa del gas che sul mercato di Amsterdam arriva a 52 euro (+13%) al megawattora (+40% negli ultimi 7 giorni). Il dato è il risultato di notizie in arrivo dall’Australia e riguardanti nuovi scioperi mentre continua il monitoraggio dei problemi tecnici denunciati nel gasdotto sottomarino che collega la Finlandia e l’Estonia.
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