Il più grande produttore di chip mondiale aveva già ottenuto dei permessi provvisori per evitare le restrizioni americane nei confronti della Cina
La Taiwan Semiconductor Manufacturing Co ha dichiarato che si aspetta di ricevere il permesso dagli Stati Uniti per fornire al suo stabilimento cinese strumenti per la produzione di chip statunitensi a tempo indeterminato, allentando le restrizioni di Washington sui produttori di chip stranieri che operano in Cina.
Il Bureau of Industry and Security (BIS) del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha consigliato a TSMC di richiedere il programma “utente finale convalidato” (VEU), che consentirebbe al produttore di chip di ricevere esportazioni senza altre approvazioni. Lo ha affermato la società in una dichiarazione a Reuters. “Ci aspettiamo di ricevere un’autorizzazione permanente attraverso il processo VEU”, ha affermato TSMC.
Il ministro dell’Economia di Taiwan, Wang Mei-hua, ha dichiarato venerdì che TSMC ha ricevuto la deroga dagli Stati Uniti per fornire apparecchiature statunitensi alla fabbrica dell’azienda in Cina.
Lo scorso ottobre, l’amministrazione Biden ha pubblicato un’ampia serie di controlli sulle esportazioni, inclusa una misura per escludere la Cina da alcuni chip semiconduttori prodotti in qualsiasi parte del mondo con strumenti statunitensi, ampliando notevolmente la portata di un tentativo di rallentare i progressi tecnologici e militari di Pechino.
Il governo della Corea del Sud ha dichiarato questa settimana che Samsung Electronics e SK Hynix potranno fornire apparecchiature per chip statunitensi alle loro fabbriche cinesi a tempo indeterminato, senza approvazioni separate da parte degli Stati Uniti.
TSMC, il più grande produttore di chip a contratto del mondo, ha dichiarato l’anno scorso di aver ottenuto un’autorizzazione di un anno dagli Stati Uniti per coprire la sua fabbrica a Nanchino, in Cina, che produce chip meno avanzati da 28 nanometri.
L’azienda, uno dei principali fornitori di Apple Inc, ha inoltre dichiarato di aver ricevuto l’autorizzazione dagli Stati Uniti per continuare ad operare a Nanchino mentre gli viene approvato lo status di VEU.
Tuttavia, gli Stati Uniti stanno continuando gli sforzi per escludere la Cina dalle migliori tecnologie di intelligenza artificiale e colmare le lacune nei controlli sulle esportazioni.
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Giovedì Reuters ha riferito in esclusiva che l’amministrazione Biden sta valutando la possibilità di colmare una scappatoia che consente alle aziende cinesi di accedere ai chip di intelligenza artificiale (AI) americana attraverso unità situate all’estero.
L’anno scorso gli Stati Uniti hanno scosso le relazioni con Pechino quando ha svelato nuove restrizioni sulle spedizioni di chip di intelligenza artificiale e strumenti per la produzione di chip in Cina, cercando di ostacolare i suoi progressi militari.
(Nella foto ANSA, il ceo della TSMC Mark Liu)