
In settamana attesa la prima lettura del PIL del terzo trimestre negli Usa, in calendario giovedì, quando è in programma anche la riunione del Consiglio direttivo della Bce con contestuale conferenza stampa di Lagarde
La borsa di Milano ha chiuso in buon rialzo una seduta in altalena, sostenuta sul finale dal rialzo di Wall Street. L’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,74% a 27.558,78 punti ed è risultato il migliore tra gli indici europei con Francoforte invariata, Londra in lieve calo e Parigi in modesto rialzo.
Recupero in extremis per le Borse europee che, dopo aver archiviato una settimana di ribassi, chiudono in ordine sparso sulle preoccupazioni che arrivano dal conflitto in Medio Oriente, con i timori di una escalation, e l’impennata dei rendimenti dei titoli di Stato, con il Treasury Usa a 10 anni che ha superato la soglia del 5%, per la prima volta dal 2007.
Lo spread tra il Btp italiano e il bund tedesco, dopo un avvio a 198 punti, ha chiuso a 196 punti dai 204 di venerdì, con il rendimento del BTp decennale benchmark a 4,83% dal 4,9% in apertura e il 4,92% di venerdì sera.
Il verdetto di Standard&Poor’s che venerdì dopo la chiusura dei mercati ha confermato rating e outlook per l’Italia ha rassicurato gli investitori a Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha terminato a +0,74%.
Prevale comunque la cautela da parte degli investitori anche in vista delle indicazioni in arrivo in settimana sul fronte macroeconomico, con la prima lettura del PIL del terzo trimestre negli Usa in calendario giovedì, quando è in programma anche la riunione del Consiglio direttivo della Bce con contestuale conferenza stampa di Christine Lagarde.
Sono deboli le materie prime maggiormente sensibili elle evoluzioni in Medio Oriente grazie alla scongiurata offensiva di terra a Gaza da parte di Israele attesa per il fine settimana: è in calo il prezzo del petrolio con il future dicembre sul Wti che cede lo 0,83% a 87,35 dollari al barile e l’analoga consegna sul Brent scende dello 0,46% a 91,75 dollari. Lievemente in risalita a 51,56 euro al megawattora (+0,88%) il gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam. Sul mercato valutario, l’euro riconquista quota 1,06 dollari ed è indicato a 1,0639 da 1,0590 venerdì in chiusura. La moneta unica vale anche 159,37 yen (da 158,73), mentre il rapporto dollaro/yen è a 149,79(da 149,88).
Sul listino delle criptovalute, si registra un +3%, in crescita rispetto all’apertura di Wall Street. Svetta Dogecoin, con +5,72%, bene anche Xrp e Bitcoin (+3,2%). In perdita Tether e Usd Coin (-0,3%).
Intanto prosegue il flusso delle trimestrali: in particolare si attendono domani i conti di Microsoft e Alphabet, mercoledì di Meta e Ibm, mentre giovedì sarà la volta di Amazon e Intel.
Tra i migliori comparti a livello continentale nella giornata si sono distinti viaggi (con il sottoindice Stoxx 600 di settore a +1,48%), vendita al dettaglio (+1,36%) e media (+1,02%); tra i peggiori materie prime (-0,91%), telecomunicazioni (-0,9%) e Energetici (-0,62%).
Sull’azionario a Milano registrano una seduta positiva i bancari, con Bper (+4,16%) in testa al listino, seguita da Unicredit (+2,35%), Intesa Sanpaolo (+1,26%) e Banco Bpm (+1,02%). In fondo al listino Nexi (-2,93%) che esaurisce l’effetto speculazione che ha portato il titolo, sulle ipotesi di possibili offerte in arrivo sulla società, a mettere a segno una variazione positiva del 16,8% nell’ottava precedente. In coda anche Pirelli (-3,08%) e Tim (-2,64%).
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