L’iniziativa era stata già annunciata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
Josep Borrell, alto rappresentante Ue per gli Esteri, ha annunciato che l’Europa sta «finalizzando il lavoro sul dodicesimo pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia. Può essere adottato mercoledì, con una proposta congiunta da parte mia e della Commissione europea, che verrà esaminata poi dal Consiglio. Questo dodicesimo pacchetto include una estensione della lista delle sanzioni, nuovi divieti alle esportazioni, tra cui quella dei diamanti, e azioni sul price cap sul petrolio. Stiamo finalizzando gli ultimi dettagli del pacchetto».
L’iniziativa era stata già annunciata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
«Adesso siamo nella fase della consultazione con gli Stati membri. L’idea è di tagliare gli ultimi ricavi che la Russia trae dal commercio dei diamanti, e questo sarà fatto in stretta cooeperazione con i nostri partner del G7. Poi ci assicureremo che le sanzioni esistenti siano implementate correttamente» ha spiegato.
La misura principale sarà l’utilizzo dei beni russi congelati. «Ricordiamo tutti che nel marzo dello scorso anno abbiamo preso collettivamente l’importante decisione politica di immobilizzare i beni sovrani russi. Il valore dei beni sovrani ammonta a 211 miliardi di euro. Dal punto di vista politico, abbiamo concordato che, in ultima analisi, la Russia deve pagare per la ricostruzione a lungo termine dell’Ucraina», ha detto.
«La recente discussione dei ministri delle Finanze a Marrakech ha consentito di compiere buoni progressi sui principi di base. Il prossimo passo sarà quindi una proposta vera e propria. Attualmente stiamo lavorando a una proposta che si concentri inizialmente sui cosiddetti profitti inattesi. In altre parole, presenteremo una proposta per trovare il modo di utilizzare i proventi di quelle attività che attualmente vanno a beneficio di un numero limitato di istituzioni finanziarie dell’Unione europea», ha aggiunto.
«Questi profitti inattesi sono già piuttosto consistenti. L’idea è di prelevarli e di convogliarli attraverso il bilancio o il blocco dell’Ue verso l’Ucraina e la sua ricostruzione», ha concluso.
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