
Le proprietà, situate a The Peak, uno dei quartieri più prestigiosi di Hong Kong, hanno un valore di oltre 1,5 miliardi di HK$ (192 milioni di dollari) e saranno formalmente rilevate dal creditore entro pochi giorni
Evergrande torna sotto i riflettori. Secondo quanto riportato dai media locali due ville di proprietà del presidente del colosso immobiliare cinese, fortemente in crisi, Hui Ka Yan, sono state sequestrate da un creditore. Le proprietà, situate a The Peak, uno dei quartieri più prestigiosi di Hong Kong, hanno un valore di oltre 1,5 miliardi di HK$ (192 milioni di dollari) e saranno formalmente rilevate dal creditore entro pochi giorni.
Si tratta per la precisione di Orix Asia Capital Ltd, uno dei più grandi gruppi di servizi finanziari integrati quotati sulle borse di New York e Tokyo. Fondata nel 1964 e con sede a Tokyo, in Giappone, ORIX Corporation conta 33.139 dipendenti in tutto il mondo e un patrimonio gestito di oltre 6,00 miliardi di dollari. ORIX Corporation possiede 2.149 filiali in 28 paesi e regioni e fornisce servizi a milioni di clienti aziendali.
Un’altra delle case di Hui accanto alle due ville è stata sequestrata nel novembre dello scorso anno dalla China Construction Bank, una delle quattro maggiori banche commerciali della Repubblica popolare cinese.
I principali asset del gruppo a Hong Kong sono stati sequestrati dai creditori lo scorso anno, dopo che la società era andata in default sui debiti pubblici a causa di una crisi di liquidità. La società ha tempo fino al 4 dicembre per presentare una nuova proposta concreta di ristrutturazione per evitare il default.
Evergrande, che ha più di 300 miliardi di dollari di passività, è andata in default sul suo debito offshore alla fine del 2021 ed è diventata il simbolo di una crisi del debito che da allora ha travolto il settore immobiliare cinese.
Il settore immobiliare cinese rappresenta circa un quarto dell’attività della seconda economia mondiale. I suoi problemi hanno scosso i mercati globali e hanno spinto Pechino a adottare una serie di misure per rassicurare investitori e proprietari di case.
Una liquidazione di Evergrande, che a fine giugno quotava un patrimonio totale di 240 miliardi di dollari, provocherebbe ulteriori onde d’urto sui mercati dei capitali già fragili.
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