I trader sono ottimisti sul fatto che il ciclo di rialzi dei tassi della Fed sia terminato, con i prezzi dei futures sui fed funds che riflettono la possibilità che la banca centrale possa tagliare i tassi già nella prossima primavera
Gli indici principali della borsa americana hanno chiuso da poco variati a deboli, ma si preparano ad archiviare il mese di novembre con i rialzi più forti del 2023.
L’indice Dow Jones ha chiuso piatto, più 0,03%, a 35.428,46 punti, lo S&P 500 ha terminato con un ribasso dello 0,11% a 4.549,94, il Nasdaq ha ceduto lo 0,16% a 14.258,49. Grazie alla riscossa di novembre, i principali benchmark di mercato sono vicini ai massimi del 2023 toccati durante l’estate.
Il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è sceso sotto il 4,3% per la prima volta da settembre, sostenendo i corso di azionari. I dati pubblicati oggi hanno mostrato che il prodotto interno lordo Usa nel terzo trimestre è cresciuto ad un tasso annuo più forte del previsto del 5,2%.
A novembre l’S&P 500 e il Dow sono saliti rispettivamente dell’8,7% e del 7,4%. Nello stesso periodo il Nasdaq è salito dell’11,1%.
Il listino delle criptovalute prosegue in calo, segnando un -1,1%. Bitcoin perde quasi un punto percentuale, mentre Dogecoin resta sopar la parità, con USD Coin e Solana (che però ha perso cinque punti in poche ore).
I trader sono ottimisti sul fatto che il ciclo di rialzi dei tassi della Fed sia terminato, con i prezzi dei futures sui fed funds che riflettono la possibilità che la banca centrale possa tagliare i tassi già nella prossima primavera. Tuttavia, il presidente della Fed di Richmond, Thomas Barkin, ha dichiarato oggi che la Fed potrebbe mantenere sul tavolo gli aumenti dei tassi se l’inflazione non continuasse a rallentare.
Sull’azionario, la società madre di Facebook, Meta, è scesa del 2% e la società madre di Google, Alphabet, ha ceduto l’1,6%. General Motors balza del 9,4% dopo che la casa automobilistica ha annunciato un grosso riacquisto di azioni proprie, ha aumentato il dividendo e ha detto che non avrebbe avuto problemi ad assorbire i costi del suo nuovo contratto di lavoro.
(foto IMAGOECONOMICA)