A novembre 2023 il mercato delle auto in Italia è ancora sotto di 321.000 unità rispetto al 2019 (-18,1%)
Non sono bastati 11 mesi di crescita, quasi tutti a doppia cifra, per colmare la perdita di volume generata dalle crisi di mercato e di produzione succedute al Covid: a novembre 2023 il mercato delle auto in Italia è ancora sotto di 321.000 unità rispetto al 2019 (-18,1%).
Le previsioni per i prossimi anni delineano una sostanziale stagnazione: fino al 2027, quando si stimano 1,8 milioni di immatricolazioni, il mercato sarà ancora inferiore agli oltre 1,9 milioni registrati nel 2019. La previsione è stata fatta da Unrae (l’Associazione delle Case automobilistiche estere che operano in Italia) e presentata oggi alla Luiss di Roma. Questi numeri, per l’associazione, sono indicativi dello stato poco incoraggiante del settore automotive in Italia.
E il dibattito in corso non aiuta: «Si parla di transizione sostenibile economicamente in toni catastrofistici, ma in realtà non è una minaccia bensì una opportunità di crescita per l’industry e tutto l’indotto», ha sottolineato il presidente dell’Unrae, Michele Crisci, ricordando che «la transizione significa anche creare nuovi posti o riconvertire quelli esistenti, attrarre investitori esteri e nuovi impianti produttivi». L’appello di Crisci è che va bene discutere, «ma non per restare immobili o per difendere tecnologie che saranno presto obsolete, altrimenti il rischio è di restare legati al futuro dell’immobilità, quando invece il futuro della mobilità è ricco di opportunità».
Dati vendite auto: elettriche in calo
«Il 2035 è stato ingiustificatamente demonizzato ma è sufficientemente lontano per pianificare con efficacia lo sviluppo e la riconversione dell’automotive in Italia, verso le nuove tecnologie motoristiche e di sistemi software per la nuova mobilità», ha continuato Crisci, spiegando che lo si deve fare «per rispetto verso i 1,25 milioni di addetti di un settore che produce ancora un fatturato equiparabile al 20% del Pil e un gettito fiscale di 76,3 miliardi di euro», ricordando che il 64,5% del fatturato dell’industria componentistica italiana proviene da vendite a costruttori stranieri associati all’Unrae o loro fornitori.
Per quanto riguarda il mercato a livello globale, il direttore generale dell’Unrae, Andrea Cardinali, ha indicato l’andamento del mercato dell’auto, che nel 2023 potrebbe raggiungere 85,2 milioni di unità (+8,0%) a livello globale e 14,5 milioni (+11,3%) in Europa. Un crescita parallela riguarda i veicoli elettrici (BEV+PHEV), che nel mondo dovrebbero toccare 14,1 milioni di unità (+34%) e una quotadi mercato del 16%, mentre in Europa (EU+Efta+UK) i 3,1 milioni (+15%) con una quota del 21,4%. In confronto, l’Italia è a quota 8,4%, e per le BEV è ferma al 3,9%, surclassata dai Paesi del nord Europa, leader con il 39,4%, ma anche dagli altri quattro Major Markets (Germania, Francia, Spagna e Regno Unito) con il 15,5% e infine dagli altri Paesi Ue con l’11,9%.
Va meglio per i veicoli commerciali, che hanno recuperato i livelli del 2019 e, negli 11 mesi del 2023, hanno raggiunto quota 178.806 unità con una crescita del 21,9% sullo stesso periodo del 2022. Un trend sostenuto che però difficilmente si potrà replicare nel 2024, quando è previsto ancora un incremento, ma limitato a +2,6% sull’anno in corso.
In questo quadro l’Unrae chiede di rimodulare gli incentivi auto e di predisporre un piano per il rinnovo del parco auto dei veicoli industriali.
(foto SHUTTERSTOCK)