Nei numeri pubblicati oggi ci sono alcuni segnali che potrebbero invitare i banchieri centrali americani alla cautela
Wall Street chiude in rialzo in seguito ai dati chiave sull’inflazione che hanno ridimensionato le aspettative del mercato su un possibile taglio dei tassi di interesse della Fed già a marzo proprio alla vigilia della decisione della banca centrale Usa.
Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,48%, l’indice Nasdaq è salito dello 0,70% e l’ampio indice S&P 500 ha registrato un progresso dello 0,46%. Il Dow Jones e l’S&P 500 hanno archiviato la seduta al livello piu’ alto dal gennaio 2022, mentre il Nasdaq ha raggiunto un picco che non si vedeva dal marzo dello stesso anno.
L’indice dei prezzi al consumo di novembre è salito del 3,1% su base annua, in linea con le stime degli economisti. Anche i prezzi core, che escludono le voci volatili come i costi alimentari ed energetici, hanno rispettato le aspettative, aumentando del 4% su base annua. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati pero’ dello 0,1% il mese scorso, rispetto alle stime che li vedevano invariati.
Nei numeri pubblicati oggi ci sono alcuni segnali che potrebbero invitare i banchieri centrali americani alla cautela. Al netto dell’andamento di generi alimentari e carburanti i prezzi hanno lievemente accelerato. E anche l’indicatore degli affitti è salito. L’inflazione di fondo è rimasta stabile su base annua al 4%, un ritmo ben superiore al 2% cui l’economia a stelle e strisce era abituata prima della pandemia. Gli operatori ora si aspettano che la Fed non avvierà la riduzione dei tassi prima di maggio. Le scommesse su un taglio dei tassi di almeno 25 punti base a marzo sono scese al 43,7%, dal 50% circa precedente ai dati, secondo lo strumento FedWatch del Cme Group.
I giorni delle banche centrali: Fed, Bce e Boe intervengono sui tassi
Gli analisti si attendono che domani il presidente Jerome Powell manterrà un approccio prudente di fronte alla prospettiva di una riduzione dei tassi. Le proiezioni della Fed, o i cosiddetti “dot plot”, saranno probabilmente al centro dell’attenzione degli investitori, in quanto si prevede che la l’istituto aumenterà il numero di tagli l’anno prossimo. Il raffreddamento dell’inflazione ha comunque fatto calare i rendimenti dei Treasury, con il tasso del decennale in calo di 2 punti base al 4,31%.
Sull’azionario, Oracle è crollato di oltre il 12% dopo che la società di cloud ha riportato un fatturato trimestrale inferiore alle stime di Wall Street a causa della crescita fiacca del cloud. Hasbro è scesa di oltre l’1% dopo che il produttore di giocattoli ha dichiarato che tagliera’ circa il 20% della sua forza lavoro a causa della pressione esercitata dal calo delle vendite di giocattoli.
(foto SHUTTERSTOCK)