Non è bastato a risollevare i mercati il rimbalzo degli indici statunitensi sulla scorta dei dati macro che hanno evidenziato un Pil in crescita nel terzo trimestre del 2023
Le Borse europee chiudono in calo in un contesto generale di clima negativo nel vecchio Continente ma restano vicino a livelli record, mentre i trader valutano sia le prospettive economiche che quelle di politica monetaria alla luce degli ultimi dati sulla crescita americana.
A Londra l’indice Ftse 100 perde lo 0,29% a 7.693,28 punti, a Francoforte il Dax lo 0,30% a 16.682,93 punti e a Parigi il Cac40 cede lo 0,16% a 7.571,40 punti. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna -0,29% a 30.276,26 punti.
Non è bastato a risollevare i mercati neanche il rimbalzo degli indici statunitensi sulla scorta dei dati macro che hanno evidenziato un Pil in crescita nel terzo trimestre del 2023, anche se lievemente sotto le stime, e il dato Pce sull’inflazione che è salito del 2,6%, meno delle previsioni del 2,8%. L’attenzione ora è rivolta al dato sull’inflazione PCE di novembre, in arrivo domani e attesa in calo, che potrebbe dare ulteriori argomenti alla Fed per un ravvicinato taglio dei tassi. In molti a Wall Street puntano per una mossa del genere già a marzo.
Sul fronte valutario, l’euro si porta sui 1,098 dollari (da 1,0960 ieri in chiusura) e a 156,18 yen (157,66). Sale ancora il gas naturale sulla piattaforma di Amsterdam a 34,3 euro al megawattora (+2,3%) mentre rifiatano le quotazioni del petrolio: il Brent del Mare del Nord, contratto di consegna a febbraio, scambia a 79,09 dollari al barile (-0,77%) e il Wti pari scadenza a 73,68 dollari
Tra i peggiori settori a livello continentale si assestano le auto (con il sottoindice Stoxx 600 di settore che segna -0,79%), seguite da beni (-0,67%) e media (-0,6%); deboli anche viaggi e energia (entrambi -0,5%).
Tra i titoli a Piazza Affari, termina in cima al listino Erg (+2,29%), grazie all’investimento da 270 milioni di dollari per sbarcare nelle rinnovabili Usa, seguita da Diasorin (+1,27%) che beneficia della sentenza del Tribunale di Pavia che ha scagionato definitivamente il ceo Carlo Rosa dall’accusa di peculato. Bene anche Tim (+1,66%) dopo il rally della vigilia. In coda Ferrari (-2,45%) che sconta la debolezza dell’automotive.
Nel corso della giornata forti scambi sui titoli italiani legati al mondo del calcio, dopo la sentenza della Corte di giustizia europea sul caso Superlega. La Corte di giustizia Ue ha infatti stabilito che “le norme della Fifa e della Uefa sull’autorizzazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Superlega, violano il diritto dell’Unione”. A fine corsa la Juventus riduce i guadagni e si accontenta del +5,44%. La Lazio si ferma al +4,49%.
(foto IMAGOECONOMICA)