L’attenzione degli investitori questa settimana sarà rivolta soprattutto ai dati sull’inflazione americana (prezzi al consumo in programma giovedì e quelli alla produzione attesi venerdì), determinanti per le prossime mosse di politica monetaria
Le Borse europee rialzano la testa dopo un avvio 2024 incolore che aveva affievolito l’euforia di fine 2023. Il Ftse Mib recupera dai minimi di giornata fino a strappare un rialzo dello 0,42% terminando a quota 30.569 punti la prima seduta della seconda ottava del nuovo anno. In rialzo anche le altre piazze del Vecchio Continente: a Francoforte il Dax avanza dello 0,73% a 16.715,08 punti, a Londra l’indice Ftse 100 segna un +0,06% a 7.693,90 punti e a Parigi il Cac 40 sale dello 0,40% a 7.450,24 punti. A Piazza Affari l’Ftse Mib registra un progresso dello 0,42% a 30.569,92 punti
Ma l’attenzione degli investitori questa settimana sarà rivolta soprattutto ai dati sull’inflazione americana (prezzi al consumo in programma giovedì e quelli alla produzione attesi venerdì), determinanti per le prossime mosse di politica monetaria. Le aspettative dei trader su un primo taglio dei tassi da parte della Fed già a marzo si sono ridotte, in seguito all’ultimo rapporto sul lavoro Usa, che si è dimostrato più forte del previsto.
Sul valutario, l’euro recupera e torna a quota 1,097 come al closing di venerdì, a fronte di 1,094 dollari oggi in avvio. La moneta unica perde terreno sulla divisa nipponica e scambia a 157,8 yen (157,98 in avvio), quando il cambio dollaro/yen si attesta a 143,8 (-0,5%). Il petrolio, come detto, è in deciso ribasso, con il Brent Marzo a 76 dollari al barile (-3,5%) e il Wti febbraio a 70,8 dollari (-4,2%). In forte calo anche il gas naturale scambiato ad Amsterdam a 31,65 euro al megawattora (-8,4%).
Tornando a Piazza Affari, corre Amplifon (+3,4%) dopo l’upgrade e il miglioramento del target di prezzo da parte di Morgan Stanley. Scivolano in fondo al listino Eni (-2,96%), Saipem (-3,86%) e Tenaris (-2,09%). Giù anche Erg (-1,44%) e Tim che termina le contrattazioni in calo dello 0,82%. Penalizzati i titoli oil in scia al crollo del prezzo del petrolio dopo la decisione annunciata domenica dall’Arabia Saudita di tagliare il prezzo di febbraio del greggio (Arab Light) per i compratori asiatici portandolo al livello più basso degli ultimi 27 mesi.
(foto IMAGOECONOMICA)