Più preoccupati i dirigenti internazionali
Durante il meeting di Davos la maggior parte dei dirigenti statunitensi hanno affermato di non essere preoccupati per un eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca con le elezioni del 2024. Diversa, invece, la posizione dei dirigenti non statunitensi, più propensi a preoccuparsi delle conseguenze soprattutto sul fronte internazionale, sulle restrizioni all’immigrazione e sui potenziali conflitti globali.
L’amministratore delegato di JP Morgan, Jamie Dimon pur non prevedendo una vittoria di Trump (fresco vincitore dei caucus in Iowa), ha dichiarato che il tycoon «non aveva tutti i torti riguardo alla Nato, all’immigrazione, alla Cina e alla fine ha fatto crescere l’economia abbastanza bene. La riforma fiscale ha funzionato»
Dimon ha inotre chiuso suggerendo che, alla fine, sia in caso di rielezione del presidente Joe Biden o di un ritorno di Trump alla Casa Bianca, il paese sopravviverà lo stesso. «Sarò preparato per entrambi i casi, ci occuperemo di entrambi gli scenari, la mia azienda sopravvivrà e prospererà in entrambe le situazioni», ha detto Dimon.
Più pessimista il CEO di Blackstone Stephen Schwarzman secondo cui sia Trump che Biden sono scelte sbagliate.
«Penso che ora abbiamo un’elezione presidenziale interessante, dove ci sono moltissimi punti negativi, come sapete, per entrambi i candidati. Vedremo cosa succede. Ci sono sempre sorprese in queste elezioni».
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