
I tagli ai tassi probabilmente saranno inferiori a quanto previsto dal mercato: previsti dalla Fed tre tagli invece di 6
Jerome Powell insiste che la Fed si muoverà con cautela sui tagli dei tassi e che probabilmente saranno inferiori a quanto previsto dal mercato. Nel corso di un’intervista rilasciata alla trasmissione 60 Minutes della rete televisiva americana CBS ha ribadito la necessità di non avere fretta a rendere più accomodante la politica monetaria prima di avere maggiori conferme sul rallentamento sostenibile dell’inflazione.
Ha espresso fiducia nell’economia, ha promesso che non si sarebbe lasciato influenzare dalle elezioni presidenziali di quest’anno e ha affermato che il dolore che temeva per gli aumenti dei tassi non si è mai materializzato. «L’economia ha continuato a crescere fortemente. La creazione di posti di lavoro è stata elevata – ha affermato. – Quindi davvero il tipo di dolore di cui ero preoccupato e lo erano tanti altri, non l’abbiamo avuto. E questa è davvero una buona cosa. E vogliamo che ciò continui. Con un’economia così forte, sentiamo di poter affrontare con attenzione la questione di quando iniziare a ridurre i tassi di interesse. Vogliamo vedere ulteriori prove del fatto che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile fino al 2%. La nostra fiducia sta aumentando. Vogliamo solo un po’ più di fiducia prima di fare il passo molto importante di iniziare a tagliare i tassi di interesse».
Powell ha dichiarato che quasi tutti i membri del Federal Open Market Committee ritengono che la banca centrale statunitense taglierà i tassi dall’attuale massimo degli ultimi 23 anni del 5,25-5,5% ad un certo punto nel corso del 2024. Ne sono previsti tre di tagli. «Se l’economia dovesse indebolirsi, allora potremmo ridurre i tassi prima e forse più velocemente. Se l’inflazione dovesse rivelarsi più persistente, questo potrebbe richiederci di ridurre i tassi più tardi e forse più lentamente».
I mercati avevano scommesso su sei tagli (da 0,25% l’uno), a partire da marzo. Ma l’insistenza di Powell la scorsa settimana sul fatto che una mossa così anticipata fosse improbabile e il successivo forte rapporto sull’occupazione di gennaio, hanno annullato le speranze di una mossa così anticipata all’inizio della primavera.
FOTO: EPA