Il governatore della banca centrale cinese, Pan Gongsheng, ha affermato che c’è spazio per ridurre ulteriormente i requisiti di riserva delle banche e si è impegnato a utilizzare la politica monetaria per sostenere “moderatamente” i prezzi al consumo. L’obiettivo è che l’economia possa raggiungere il suo obiettivo di crescita di circa il 5% per l’anno, come indicato ieri in un rapporto annuale di lavoro del governo. Pan Gongsheng ha rilasciato queste dichiarazioni oggi nell’ambito di una conferenza stampa congiunta con altri leader chiave dell’economia e del settore finanziario del paese, a margine degli incontri parlamentari annuali di quest’anno.
Secondo Morgan Stanley le misure di sostegno fiscale annunciate al Congresso nazionale del popolo cinese non saranno sufficienti a rilanciare l’economia del paese. «Il governo rimane concentrato sul potenziamento delle catene di approvvigionamento e sulla promozione dell’«innovazione dirompente», oltre al miglioramento dell’istruzione e della ricerca scientifica di base, ma gli sforzi di riequilibrio economico rimangono relativamente lenti», hanno scritto gli economisti guidati da Robin Xing.
E non è tutto perché sul fronte dei mercati azionari il principale regolatore cinese dei titoli ha promesso di reprimere “severamente” i manipolatori del mercato, affermando che proteggere i piccoli investitori è un “compito fondamentale”. «La questione dell’equità, soprattutto in un mercato dominato da piccoli investitori, è il nostro compito principale. Apertura, equità e giustizia devono essere i principi più importanti nel mercato dei capitali. Il mercato cinese è ampio, ma non è forte» ha affermato Wu Qing, presidente della China Securities Regulatory Commission, in una conferenza stampa congiunta insieme agli altri principali pianificatori economici e finanziari del paese.
Come sappiamo i mercati azionari cinesi hanno avuto un inizio anno infelice, con una crescita economica irregolare, dopo le restrizioni imposte per il Covid, e un mercato immobiliare che continua a stare in crisi, senza contare le tensioni geopolitiche in corso con l’Occidente: tutto ciò ha consolidato la determinazione degli investitori stranieri a tenersi alla larga dai mercati. Il valore di mercato totale delle azioni cinesi e di Hong Kong è crollato di oltre 6.000 miliardi di dollari dai picchi del 2021.
Ed ora le autorità cinesi vorrebbero correre ai ripari, valutando un pacchetto di salvataggio dei mercati da 278 miliardi di dollari.