Il gigante immobiliare Evergrande è andata in default sul suo debito offshore alla fine del 2021 ed è diventata il simbolo di una crisi del debito che da allora ha travolto il settore immobiliare cinese.
Il settore immobiliare cinese rappresenta circa un quarto dell’attività della seconda economia mondiale. I suoi problemi hanno scosso i mercati globali e hanno spinto Pechino a adottare una serie di misure per rassicurare investitori e proprietari di case.
Intanto la Cina eliminerà “tutte le sue restrizioni agli investimenti esteri nel settore manifatturiero” e si preparerà “ad aprire ai servizi di telecomunicazioni a valore aggiunto“, come i data center Internet. E’ quanto ha annunciato Jin Zhuanglong, ministro dell’Industria e dell’IT, durante i lavori annuali del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del Parlamento. Si tratta di una delle iniziative di Pechino per attrarre gli investimenti dall’estero, crollati ai minimi storici.
E non è tutto perché sul fronte dei mercati azionari il principale regolatore cinese dei titoli ha promesso di reprimere “severamente” i manipolatori del mercato, affermando che proteggere i piccoli investitori è un “compito fondamentale”. «La questione dell’equità, soprattutto in un mercato dominato da piccoli investitori, è il nostro compito principale. Apertura, equità e giustizia devono essere i principi più importanti nel mercato dei capitali. Il mercato cinese è ampio, ma non è forte» ha affermato Wu Qing, presidente della China Securities Regulatory Commission.
In base a quanto riferito da Wu Qing si punta all’espansione significativa della copertura delle ispezioni in loco per le Ipo, le offerte pubbliche iniziali. La Consob cinese, in altri termini, sta collaborando coi dipartimenti competenti per costruire “un sistema completo di punizione e prevenzione delle attività illegali, come frodi finanziarie, appropriazione indebita di interessi di società quotate e riduzione non autorizzata delle azioni“. L’attenzione si concentra su coloro che riducono le loro partecipazioni attraverso mezzi illegali, come falsi divorzi e vendite allo scoperto. Mentre anche le società che non distribuiscono dividendi da diversi anni o che hanno un basso rapporto della loro distribuzione potrebbero essere soggette a restrizioni, tra cui la riduzione delle azioni per i soci di controllo e l’implementazione di avvertenze sui rischi di trattamento speciale. Secondo Wu, la Cina continuerà a perseguire le attività fraudolente, la manipolazione del mercato e l’insider trading, ritenendo responsabili gli azionisti di controllo, i controllori effettivi, i dirigenti e i relativi azionisti minori.
Come sappiamo i mercati azionari cinesi hanno avuto un inizio anno infelice, con una crescita economica irregolare, dopo le restrizioni imposte per il Covid, e un mercato immobiliare che continua a stare in crisi, senza contare le tensioni geopolitiche in corso con l’Occidente: tutto ciò ha consolidato la determinazione degli investitori stranieri a tenersi alla larga dai mercati. Il valore di mercato totale delle azioni cinesi e di Hong Kong è crollato di oltre 6.000 miliardi di dollari dai picchi del 2021.