Dopo TikTok Donald Trump si scaglia anche contro Facebook. In un’intervista alla CNBC ha infatti dichiarato di temere che vietare l’app social di proprietà cinese servirebbe solo a dare potere a Meta che ha etichettato come un “nemico del popolo”.
La piattaforma è finita nel mirino del presidente Trump per la preoccupazione dell’amministrazione Usa sulla sicurezza dei dati. Ha tentato di vietare TikTok nel 2020 ma è stato bloccato dai tribunali statunitensi. Trump ha successivamente ordinato a ByteDance di cedere TikTok entro 90 giorni. Anche questo sforzo, che a un certo punto ha visto Microsoft fare un’offerta per le attività statunitensi di TikTok, non è mai stato realizzato. Da parte sua la società ha sempre negato di voler condividere i dati degli utenti statunitensi con Pechino. «Il governo sta tentando di privare 170 milioni di americani del loro diritto costituzionale alla libera espressione. Ciò danneggerà milioni di imprese, negherà un pubblico agli artisti e distruggerà i mezzi di sussistenza di innumerevoli creatori in tutto il paese», si legge in una nota.
Ora la commissione Energia e Commercio della Camera dei rappresentanti Usa ha approvato all’unanimità una proposta di legge per far uscire la Cina da TikTok, chiedendo quindi alla proprietaria ByteDance di vendere la sua partecipazione di controllo che detiene sulla famosa app, che conta circa 170 milioni di utenti statunitensi, per evitare la messa al bando della piattaforma negli Stati Uniti. Ed il via libera apre la strada ad una votazione in aula sul testo.
Nell’intervista di oggi Trump ha affermato di ritenere che TikTok rimanga un rischio per la sicurezza nazionale, data la sua proprietà cinese, ma ha anche puntato il dito contro Facebook, sottolineando che la piattaforma ha problemi simili riguardanti la privacy e la sicurezza.
Il repubblicano ha anche suggerito che, se eletto nuovamente presidente, la sua amministrazione non reprimerebbe l’uso di bitcoin o altre criptovalute attraverso l’autorità di regolamentazione.