Il tasso di inflazione societaria in Giappone risulta a febbraio superiore alle attese. L’indice in questione, lo CGPI, è aumentato dello 0,6% su base annua lo scorso mese, battendo lo 0,5% previsto dagli economisti intervistati da Reuters e salendo più rapidamente dello 0,2% di dicembre.
Su base mensile il CGPI ha registrato un +0,2%, un ritmo più veloce dello 0,1% previsto nel sondaggio Reuters e anche più della rilevazione piatta di dicembre.
Ricordiamo che il CGPI misura le variazioni di prezzo dei beni scambiati all’interno del settore aziendale.
E a proposito di inflazione oggi il governatore della Bank of Japan Kazuo Ueda è tornato a ribadire che la fine dei tassi negativi, del controllo della curva dei rendimenti e di altre manovre di politica monetaria espansiva arriverà “quando il tasso di inflazione del 2% sarà raggiunto in modo stabile e sostenibile”, aggiungendo che “la rimozione di questi strumenti dipenderà dalle condizioni dell’economia, dei prezzi e finanziarie”. E se l’inflazione dovesse accelerare avallando la restrizione monetaria, “potremmo agire in tal senso alzando i tassi, senza ridurre il portafoglio di bond della Bank of Japan”, ha precisato.