Il rialzo sui mercati statunitensi potrebbe avere i giorni contati. A dichiararlo è Goldman Sachs Asset Management «Tendiamo a pensare che le azioni statunitensi in questo momento abbiano una valutazione equa, ma il rialzo di queste valutazioni è limitato. Le migliori opportunità potrebbero trovarsi in altri mercati» come confermato da James Ashley, responsabile della strategia di mercato internazionale presso Goldman Sachs Asset Management.
L’analisi di Goldman Sachs evidenzia che l’economia statunitense si è rivelata sorprendentemente resistente di fronte all’aggressiva stretta della politica monetaria della Federal Reserve negli ultimi due anni vincendo i timori di una possibile recessione per il 2023. Sebbene lo scenario di base di Goldman Sachs resti per una Fed che riesce a pianificare un atterraggio morbido evitando la recessione, James Ashley, capo della strategia del mercato internazionale, ha detto mercoledì alla CNBC che se dovesse arrivare una recessione, sarebbe quest’anno.
«La Fed ha iniziato ad aumentare i tassi solo nel marzo del 2022, quindi quando parliamo di rischi di recessione nel 2023, ciò presupporrebbe un passaggio molto rapido dalla trasmissione della politica monetaria all’economia reale. In altre parole, prematuro. La politica monetaria in genere opera con un ritardo di circa due anni, quindi se si prevede una recessione – ed è un’affermazione “se”, il caso base è che non avremo una recessione – ma se mai doveste andare per avere una recessione, sarebbe il ’24, non il ’23.», ha detto Ashley.
Buone notizie per l’India considerata una “storia di crescita strategica a lungo termine” mentre le azioni giapponesi hanno registrato ottime performance nel 2023 e con ogni probabilità continueranno a farlo anche per il 2024 anche in virtù del cambio di politica monetaria della scorsa settimana. «Laddove vediamo molte altre economie che iniziano a rallentare per ragioni sia secolari che cicliche, nel caso dell’India assistiamo all’inizio di una ripresa molto significativa. Siamo di fronte a un’economia che potrebbe crescere a tassi di PIL nominale a due cifre nel prossimo futuro».