L’inflazione cinese non rispetta le stime poiché la crescita dei prezzi rallenta allo 0,1% a marzo. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato solo dello 0,1% su base annua lo scorso mese, in calo rispetto allo 0,7% di febbraio e inferiore allo 0,4% previsto dagli economisti intervistati da Reuters. Su base mensile il dato è sceso dell′1%, nettamente inferiore al calo dello 0,5% previsto da Reuters. E’ quanto riporta il National Bureau of Statistics (NBS). Il notevole rallentamento si è verificato quando gli effetti del Capodanno lunare si sono attenuati, con l’inflazione non alimentare in forte calo.
Negli ultimi mesi la Cina ha lanciato una serie di incentivi per stimolare la spesa delle famiglie, comprese regole più facili sui prestiti automobilistici, ma i consumatori rimangono cauti sugli acquisti di grandi dimensioni tra le preoccupazioni per l’economia instabile e il mercato del lavoro debole.
L’inflazione core annua, escludendo la volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari ed energetici, è stata pari allo 0,6% a marzo, inferiore all’1,2% di febbraio.
Diffuso oggi anche l’indice dei prezzi alla produzione (PPI), arretrato su base mensile dello 0,1%, a un ritmo inferiore rispetto alla flessione precedente pari a -0,2%. Su base annua, il PPI ha segnato un calo del 2,8%, in linea con le attese e contro il ribasso di febbraio, pari a -2,7%. Si è trattato del 18° mese consecutivo di contrazione e il calo più marcato dallo scorso novembre, evidenziando una domanda persistentemente debole con l’economia che ha bisogno di nuovi stimoli. Durante i primi tre mesi del 2024, i prezzi sono arretrati del 2,7%.