Non arrivano notizie incoraggianti sul fronte del caro-vita in Italia visto che dopo la pausa di febbraio l’inflazione torna a salire a marzo. Il dato, misurato dall’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% su base mensile e dell’1,3% su base annua da +0,8% del mese precedente. E’ quanto indicano le stime preliminari dell’Istat secondo cui “la lieve accelerazione risente dell’attenuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici“.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +3,4% a +3,0%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,8% di febbraio a +2,7%).
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +2,3% a +2,4%, e quella al netto dei soli beni energetici decelera da +2,6% a +2,5%, mentre quella acquisita per il 2024 è pari a +0,6% per l’indice generale e a +1,3% per la componente di fondo.
In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta di 1,2% su base mensile, per la fine dei saldi stagionali di cui il NIC non tiene conto, e dell’1,3% su base annua (da +0,8% di febbraio).
«Ben sette divisioni su undici riportano una crescita dei prezzi mensili, guidati dalla voce dei Trasporti (+0,8% m/m e +2,4% a/a), la quale, con una ponderazione di circa il 14%, rappresenta una significativa componente dell’indice complessivo dei prezzi al consumo. Segue in questa classifica il +0,6% dei servizi ricreativi e di ristorazione (peso sull’inflazione dell’11%) – ha commentato Gabriel Debach, market analyst di eToro. – Proprio questa categoria rimarca invece la maggior crescita su base annuale, registrando un aumento del +4%, con ristoranti e bar che hanno pertanto rivisito al rialzo i loro listini. A bilanciare i rincari ci hanno invece pensato tre divisioni di spesa, guidate dal calo delle bollette (-1,5% m/m e -6,9% a/a). Con un’inflazione che cresce a ritmi sostenibili, i dati confermano il solido andamento dell’economia italiana. In questa situazione, in assenza di sorprese, l’Italia auspica un possibile percorso di tagli dei tassi da parte di Francoforte».