Che quella 2024 sia una Pasqua dal sapore salato dei rincari lo abbiamo sentito, scritto e letto e visto in tutti i modi. Se si aggiungono i dati provvisori di marzo resi noti oggi dall’Istat, con l’inflazione annua salita all’1,3%, possiamo fare i presto i conti e come buona abitudine i conti li sa fare bene Unione nazionale consumatori.
«Una pessima notizia, la stangata di Pasqua. Come sempre in occasione delle festività c’è chi specula allegramente sulle vacanze della gente. I prezzi del Trasporto aereo passeggeri salgono in un solo mese del 17,6% ed in particolare i voli internazionali decollano del 20%, collocandosi al primo posto dei rincari mensili, seguiti al secondo posto dai voli nazionali con +8%.
I pacchetti vacanza internazionali aumentano sempre su febbraio del 3,6%, alberghi e motel e pensioni dell’1,7%. Anche i dati tendenziali fanno rabbrividire: i voli nazionali segnano un +19,2% sullo scorso anno, al secondo posto della top ten mensile dopo l’olio di oliva con +45,9%, i pacchetti vacanza nazionali costano l’8,2% in più, il Trasporto passeggeri su rotaia l’8%, i voli internazionali il 7,3%, alberghi e motel il 6,7%.
Insomma, peggio di così non si può – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Per una coppia con due figli, l’inflazione a +1,3% significa, nonostante il risparmio sulla voce Abitazione ed elettricità pari a 318 euro, un aumento del costo della vita pari a 309 euro su base annua, dei quali ben 257 euro servono solo per far fronte ai rincari del 3,2% di cibo e bevande.
Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 259 euro, di cui 233 euro in più sono necessari per mangiare e bere. Per una famiglia media sono 185 euro per prodotti alimentari e bevande analcoliche. Il primato alle famiglie numerose con più di 3 figli con 339 euro, +305 soltanto per nutrirsi e dissetarsi», conclude Dona.