Risultano in crescita in Italia le vendite al dettaglio. Secondo i dati dell’Istat si registra una crescita congiunturale dello 0,1% in valore e in volume. In aumento sa i beni alimentari (+0,1% in valore e in volume) sia quelle dei beni non alimentari (+0,2% in valore e in volume). Su anno il dato segna invece un +2,4% in valore ed un più timido +0,3% in volume. In questo caso le vendite dei beni alimentari crescono del 3,9% in valore e dello 0,4% in volume, mentre quelle non alimentari registrano rispettivamente +1,1% e +0,5%.
«Dati in valore altalenanti. Dopo il calo di gennaio si assiste al rimbalzo di febbraio, che però con il suo flebile +0,1% non può certo suscitare entusiasmi, per quanto non possa essere giudicato come un dato negativo. Bisognerà attendere i prossimi mesi per capire se c’è una vera inversione di rotta che porta le vendite finalmente in territorio positivo, dato che una rondine non fa primavera – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – E’ invece positivo il fatto che finalmente salgono anche le vendite in volume, sia a livello congiunturale che tendenziale, sia quelle alimentari che quelle non alimentari. Se le vendite complessive, come rileva l’Istat, non salivano in volume dal maggio del 2022, per quelle alimentari non accadeva addirittura dal dicembre 2021. Insomma, gli italiani dopo anni di dieta forzata, tornano a mangiare di più».
Su anno cresce sia la grande distribuzione del 4%, le imprese operanti su piccole superfici dell’1% e le vendite al di fuori dei negozi (+1,6%) mentre il commercio elettronico è in calo, seppur modesto, dello 0,5%.