Non cambia la politica monetaria in Nuova Zelanda. Nell’ultima riunione la banca centrale ha mantenuto ancora una volta il tasso di interesse di riferimento stabile al 5,5%, il massimo degli ultimi 15 anni ma in linea con le attese.
La Reserve Bank ha affermato che “una politica monetaria restrittiva rimane necessaria per ridurre ulteriormente le pressioni sulla capacità e l’inflazione”, sottolineando che i prezzi al consumo rimangono al di sopra del range target compreso tra l′1% e il 3%.
Tuttavia, la banca ha anche espresso la fiducia che, nonostante le pressioni a breve termine, il mantenimento dei tassi a un livello restrittivo per un periodo prolungato riporterà l’inflazione entro la fascia obiettivo quest’anno.
Nel quarto trimestre dello scorso anno l’inflazione era al 4,7%, ben al di sopra dell’intervallo obiettivo della banca centrale.
La Nuova Zelanda è entrata in una recessione tecnica lo scorso anno poiché il prodotto interno lordo del paese si è contratto dello 0,1% nel quarto trimestre del 2023 rispetto al trimestre precedente. Si è trattato di una contrazione inaspettata poiché gli economisti intervistati da Reuters si aspettavano una crescita dello 0,1%. La contrazione ha fatto seguito a un calo dello 0,3% del PIL nel trimestre terminato a settembre 2023, il che significa che il Paese ha vissuto due trimestri consecutivi di contrazione, la definizione appunto di recessione tecnica.