Il presidente Biden chiederà di triplicare l’attuale aliquota tariffaria cinese del 7,5% sulle importazioni di acciaio e alluminio. La Casa Bianca ha intensificato la pressione sulla Cina affinché modifichi le sue pratiche commerciali, citando le preoccupazioni per un eccesso di offerta di prodotti energetici puliti sovvenzionati da Pechino. La decisione arriva mentre cerca di bilanciare la politica dell’anno elettorale con un panorama geopolitico fragile e le crescenti preoccupazioni sulla forza dell’economia statunitense.
«L’eccesso di capacità produttiva della Cina, determinato dalla politica, rappresenta un serio rischio per il futuro dell’industria americana dell’acciaio e dell’alluminio – ha detto ieri il direttore del Consiglio economico nazionale Lael Brainard in una conferenza stampa con i giornalisti. – La Cina non può esportare per raggiungere la ripresa. La Cina è semplicemente troppo grande per giocare secondo le proprie regole».
E durante una visita in Cina la scorsa settimana il segretario al Tesoro Janet Yellen ha espresso preoccupazione per il fatto che i sussidi cinesi stiano creando un eccesso di offerta di prodotti energetici puliti, come pannelli solari e veicoli elettrici, che supererebbe la domanda interna. Teme che l’eccesso di capacità potesse essere scaricato sui mercati globali a prezzi artificialmente più bassi, soffocando potenzialmente la concorrenza.
Si prevede che il segretario di Stato americano Antony Blinken effettuerà un altro viaggio quest’anno, dopo aver effettuato una visita a giugno dello scorso anno.