Rimane invariata la politica monetaria in Turchia. La Banca centrale mantiene stabile il tasso di interesse di riferimento, legando questa decisione all’inflazione e alle pressioni sottostanti, ancora troppo elevate. L’istituto ha, quindi, mantenuto il pronti contro termine a una settimana al 50%, in linea con le aspettative di un sondaggio di economisti condotto da FactSet, ma ha ribadito di restare “molto attento ai rischi di inflazione“. «Oltre al livello elevato e alla rigidità dell’inflazione dei servizi, le aspettative di inflazione, i rischi geopolitici e i prezzi dei prodotti alimentari mantengono vive le pressioni inflazionistiche», si legge in una nota.
La banca ha gradualmente aumentato il tasso di interesse dall’8,5% da giugno dello scorso anno, dopo aver alzato i tassi l’ultima volta a marzo.
Il Governo turco scende in campo per combattere l’inflazione, arrivata a quasi il 70% nel mese di aprile, attraverso un piano triennale di risparmio che mira a tagliare appunto la spesa pubblica. L’ente prevede che l’inflazione raggiunga il picco intorno al 73-75% a maggio e inizi a scendere nella seconda metà dell’anno, per raggiungere il 36% alla fine del 2024.