Le sfide mondiali per portano ai cambiamenti nel lavoro e nella finanza; l’Europa e il Next Generation Eu, la ricerca e le nuove tecnologie. Sono questi alcuni dei temi che saranno affrontati nel corso della terza giornata del Festival dell’Economia di Trento.
La rassegna, organizzata dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma, è giunta alla sua diciannovesima edizione.
Folta la presenza del governo con il ministro per la Protezione Civile e le politiche del mare Nella Musumeci; Eugenia Maria Roccella, ministra per la Famiglia, Natalità e le Pari Opportunità; Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca.
Marina Calderone – ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. A chiudere la giornata ci sarà il commissario europeo per gli affari Economici Paolo Gentiloni.
A confrontarsi sui temi della giornata ci saranno anche molti manager tra cui l’amministratore delegato di Isybank, la banca digitale di Intesa Sanpaolo, Antonio Valitutti; Ernesto Maria Ruffini – il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini e Riccardo Di Stefano, presidente Giovani Imprenditori Confindustria.
Proseguono le iniziative del FuoriFestival con approfondimenti culturali, musica e spettacoli.
«Se si innesca una guerra dei dazi non c’è più diplomazia mondiale, non ci si parla più. Risiediamoci ai tavoli», avverte Emma Marcegaglia, presidente del B7 durante un confronto con i governi del G7, in un evento a lei dedicato nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma.
«La guerra dei dazi, sul fronte Usa-Cina, non si trasformi in una chiusura dei mercati. Attenzione. Ricordiamoci che l’Italia vive di export, sarebbe contro i nostri interessi».
«Suggerirei – dice Emma Marcegaglia – di provare a sedersi a un tavolo: è difficile, ma mi auguro che anche in occasione del G7 ci sia l’occasione di fare questi ragionamenti. Almeno tra paesi del G7 si cerchi qualche punto in comune. Perchè se alziamo muri, allora chiudiamo tutto.
E non vorrei che diventi una scusa per non affrontare i problemi di competitività dei nostri Paesi. Più proteggi e meno incentivi hai a lavorare sulla tua competitività: il protezionismo non porta a crescere, in questa incertezza le aziende si sono fermate».