Seduta in deciso ribasso per Wall Street. Il Nasdaq chiude in calo del 3,62%, l’indice Dow Jones dell’1,25% e l’S&P500 del 2,24%.
Tesla ha lasciato sul terreno il 12,3%, a causa di risultati inferiori alle aspettative e di una flessione del 7% su base annua dei ricavi automobilistici.
Nel frattempo, le azioni di classe A e C di Alphabet sono scese di quasi il 5% ciascuna, in quanto la direzione ha segnalato la cautela per il rallentamento dei trend pubblicitari e per i confronti più difficili nella seconda metà dell’anno.
Nelle notizie economiche, le vendite di nuove case negli Stati Uniti sono calate inaspettatamente il mese scorso, mentre i prezzi mediani a livello nazionale sono tornati a crescere in sequenza, secondo i dati del governo statunitense.
Altri importanti titoli tecnologici sono scesi in sintonia con Alphabet e Tesla. Nvidia e Meta hanno perso rispettivamente il 6,8% e il 5,6%, mentre Microsoft è scivolato del 3,6%.
In rosso anche Visa (-4%), che ha archiviato i tre mesi con fine a giugno con un fatturato di 8,9 miliardi di dollari, in crescita rispetto agli 8,12 miliardi di dollari di un anno fa, ma inferiori di 60 milioni di dollari rispetto alle previsioni degli analisti di Bloomberg.
Vendite anche su Amc Entertainment H. (-7,7%). La catena di cinema ha registrato 1,03 miliardi di dollari di fatturato nel trimestre terminato il 30 giugno, in calo rispetto al risultato di 1,347 miliardi del secondo trimestre 2023. La perdita netta del trimestre, secondo le stime preliminari, si aggira sui 32,8 milioni di dollari e ribalta l’utile netto di 8,6 milioni di dollari contabilizzato un anno prima.
Di contro, Mattel è in rialzo del 9,8%. La società ha chiuso il secondo trimestre con 1,08 miliardi di dollari di ricavi, con un calo dell’1% su base annua, mentre l’utile netto è salito a 0,17 dollari ad azione da 0,09 dollari. Il produttore di giocattoli statunitense ha contabilizzato un utile operativo di 83 milioni di dollari nel trimestre, con un miglioramento di 20 milioni di dollari.
Infine, Apple cede circa il 3%. L’antitrust spagnolo ha aperto un’inchiesta su presunte pratiche anticoncorrenziali da parte di Apple nell’App Store nel mercato spagnolo. Secondo la Comision Nacional de los Mercados y la Competencia, l’azienda di Cupertino potrebbe aver imposto condizioni commerciali inique agli sviluppatori di applicazioni mobili vendute sul suo app store.
In caso di accertamento della violazione, l’azienda potrebbe incorrere in una sanzione fino al 10% dei suoi ricavi globali. L’indagine potrebbe richiedere fino a due anni.