Dietrofront di Jeremey Siegel della Wharton che ora non ritiene più che sia essenziale una riduzione d’emergenza dei tassi di interesse, ma vorrebbe comunque che i politici effettuassero tagli rapidi e aggressivi.
“Sarebbe un male? No. Ma sarebbe necessario? No, non in questo momento”, ha detto.
Diversa, invece, la sua posizione ad inizio settimana quando aveva dichiarato che il presidente della Fed Jerome Powell e i suoi colleghi avrebbero dovuto subito mettere in campo un taglio dei tassi pari a 0,75 punti percentuali facendo seguire una mossa simile a settembre.
L’idea nasceva immediatamente dopo il crollo che si registrava proprio in quelle ore sui mercati, crollo a sua volta dettato dalle preoccupazione che la Fed fosse stata troppo lenta nell’allentare la politica parallelamente ad un tasso di inflazione in fase di rallentamento.
“Non penso più che sia necessario. Ma voglio che [Powell] scenda al 4% il più velocemente possibile”, ha detto Siegel.