Quella che è appena iniziata è una settimana molto calda per i mercati azionari tra elezioni americane al via domani, la riunione della Fed di giovedì e un importante appuntamento con la Cina. Gli investitori si aspettano infatti che i dettagli sui piani di stimolo fiscale di Pechino vengano resi noti venerdì, dopo che avrà preso in considerazione le elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Puntuale l’analisi di eToro su quello che ci attende. «La settimana che si apre davanti a noi promette di essere una delle più incerte del 2024, una di quelle che sembrano trattenere il respiro collettivo dei mercati e di chi li osserva. Gli sguardi restano fissi sugli Stati Uniti, palco di uno scontro tra due potenti forze in gioco: politica monetaria e fiscale – spiega il market analyst Gabriel Debach. – I sondaggi per le elezioni presidenziali degli Stati Uniti si chiudono martedì 5 novembre, ma la tensione della gara suggerisce che potremmo dover aspettare un po’ di tempo prima che emerga un vincitore. Ci sono voluti quattro giorni per dichiarare le elezioni del 2020 e ben 36 nel 2000. Con i due candidati che offrono programmi politici notevolmente diversi, in particolare in relazione al commercio e al protezionismo, i mercati potrebbero vedere una notevole volatilità in mezzo alle speculazioni sul risultato in attesa del risultato».
Sul fronte monetario la riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) di novembre, che si svolgerà giovedì 7, posticipata di un giorno per evitare la sovrapposizione con le elezioni, vede un taglio dei tassi di 25 punti base ampiamente previsto. La retorica sul futuro percorso dei tassi rimane un’area chiave di attenzione, sebbene probabilmente sarà oscurata dalle elezioni. «A complicare ulteriormente il quadro, c’è il rischio di un peggioramento delle tensioni in Medio Oriente, con l’Iran al centro di speculazioni su un possibile attacco che potrebbe innescare ripercussioni gravi e imprevedibili. Questo scenario globale teso contribuisce a rendere ancora più delicato un contesto già reso instabile dalle scelte economiche e fiscali in discussione. Quando politica monetaria e fiscale si intrecciano in un momento cruciale come questo, è quasi naturale aspettarsi che il mercato azionario rallenti dopo la corsa a doppia cifra degli ultimi mesi. Siamo di fronte a un bivio: da una parte il desiderio di proseguire con il piede sull’acceleratore, dall’altra la prudenza che invita a prendere fiato, soprattutto alla luce di un rialzo del 20% dell’S&P 500 da inizio anno e del 60% dall’inizio del rally di ottobre», continua l’analista.
Il sentiment degli investitori retail americani ha registrato una ripresa, attestandosi al 39,5% dopo due settimane di correzione. Tradizionalmente, l’American Association of Individual Investors (AAII) Sentiment Survey è considerato un indicatore contrarian, suggerendo che un aumento del pessimismo tra gli investitori retail potrebbe precedere un rialzo del mercato. Tuttavia, osservando l’andamento di questo indice dall’inizio dell’anno, si nota spesso una correlazione positiva con i movimenti del mercato, indicando che il sentiment degli investitori retail potrebbe riflettere le tendenze attuali piuttosto che anticiparle.
L’ottimismo si riflette anche nell’indice NAAIM, che rappresenta l’esposizione media ai mercati azionari statunitensi riportata dai membri della National Association of Active Investment Managers. Al 30 ottobre 2024 l’indice si attesta a 82,53, indicando una significativa propensione al rischio tra i gestori attivi. «Questi dati suggeriscono che, nonostante le recenti flessioni del mercato, i professionisti dell’investimento e gli investitori retail mantengono una posizione rialzista, evidenziando fiducia nelle prospettive a breve termine del mercato azionario statunitense», conclude Debach.