A novembre i prezzi al consumo negli usa sono aumentati a un ritmo annuale più rapido, a dimostrazione del fatto che l’inflazione resta un problema sia per le famiglie sia per i decisori politici. L’indice dei prezzi al consumo ha mostrato un tasso di inflazione a 12 mesi del 2,7% dopo essere aumentato dello 0,3% nel mese, ha riferito oggi il Bureau of Labor Statistics. Il tasso annuale è stato di 0,1 punti percentuali più alto rispetto a ottobre.
Escludendo i costi di cibo ed energia, il CPI core era al 3,3% su base annua e allo 0,3% mensile. La lettura core a 12 mesi è rimasta invariata rispetto a un mese fa.
I prezzi degli alimenti sono aumentati dello 0,4%, mentre i prezzi dell’energia sono aumentati dello 0,2%. I prezzi della benzina sono aumentati dello 0,6%.
Tutti i numeri erano in linea con le stime consensuali del Dow Jones.
Sebbene l’inflazione sia ben lontana dal massimo degli ultimi 40 anni registrato a metà del 2022, resta al di sopra dell’obiettivo annuale del 2% della Fed.
L’aumento dell’inflazione è un segnale di forte domanda dei consumatori statunitensi, ma sia le azioni che le obbligazioni normalmente reagiscono negativamente ad un livello di crescita dei prezzi che richiederebbe un aumento dei tassi di interesse.
I mercati si aspettano fortemente che la Fed abbassi il suo tasso di riferimento sui prestiti a breve termine di un quarto di punto percentuale la prossima settimana.