Il Fondo monetario internazionale in giornata ha diffuso l’aggiornamento delle proprie previsioni per l’economia globale riducendo lievemente le stime sulla crescita del Pil mondiale
Chiusura mista per Wall Street in attesa della pubblicazione in settimana dei dati sull’inflazione che potrebbero dare indicazioni utili sul prosieguo della politica monetaria della Fed i cui tassi di riferimento sono attualmente al 4,75-5 per cento.
Il Dow Jones è salito dello 0,29% a quota 33.684 punti, l’S&P 500 finale si è assestato a un 0,01% a 4.109 punti, il Nasdaq invece e’ arretrato dello 0,43% a 12.031 punti.
Il Fondo monetario internazionale in giornata ha diffuso l’aggiornamento delle proprie previsioni per l’economia globale riducendo lievemente le stime sulla crescita del Pil mondiale nel 2023, al +2,8% rispetto al +2,9% previsto a gennaio. Il World Economic Outlook prevede inoltre che per il 2024 la crescita si attesti al 3%, contro il +3,1% precedente. I rischi per le prospettive economiche “sono fortemente sbilanciati al ribasso, con le probabilita’ di un atterraggio duro che sono aumentate drasticamente”, ammonisce il Fmi secondo il quale l’inflazione globale dovrebbe scendere dall’8,7% nel 2022 al 7% nel 2023 e al 4,9% nel 2024, grazie al calo dei prezzi delle materie prime, “ma l’inflazione di fondo (core) probabilmente diminuirà più lentamente. E’ improbabile che l’inflazione torni al target prima del 2025 nella maggior parte dei casi”.
In attesa dell’inizio della nuova stagione di trimestrali, si segnala l’andamento del titolo Moderna che è arretrato del -3,06% nonostante l’annuncio che entro il 2030 potrebbe mettere a punto un vaccino con mRna contro le malattie che sono la principale causa di morte come il cancro e l’infarto. A penalizzare il titolo in realtà è stata la notizia del ritardo nella messa a punto del suo vaccino contro l’influenza.
In rialzo, invece, Tupperware (+4,03%) dopo il crollo della vigilia innescato dall’annuncio della grave crisi di liquidità che ha colpito l’iconica azienda che ha dato il nome a un tipo di contenitore per la conservazione degli alimenti.
Il prezzo del petrolio, infine, ha chiuso in rialzo al Nymex di New York con le quotazioni del Wti cresciute del 2,23% a 81,52 dollari al barile. A favorire l’andamento delle quotazioni del greggio l’aspettativa di un calo delle scorte negli Stati Uniti e i segnali positivi della domanda in mercati emergenti come l’India. I prezzi del petrolio sono in risalita da quando l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati, tra cui la Russia, hanno sorpreso il mercato la scorsa settimana con un nuovo round di tagli alla produzione a partire da maggio.
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