Risale leggermente il petrolio, anche se molto al di sotto dei valori di settembre. Pesano le preoccupazioni che la domanda da parte dell’economia globale non sarà abbastanza forte da assorbire tutte le forniture disponibili a livello mondiale
Wall Street ha chiuso in rialzo l’ultima seduta settimanale: il Dow Jones è salito dello 0,36% a quota 36.247 punti, l’S&P 500 è migliorato dello 0,38% a 4.602 punti e il Nasdaq è avanzato dello 0,45% a 14.403 punti.
Gli investitori hanno digerito un report sull’occupazione a novembre più forte del previsto, un dato che potrebbe indurre la Fed a rinviare un eventuale taglio dei tassi vista la resilienza dell’economia americana.
Il rapporto preliminare dell’Università del Michigan afferma inoltre che il sentiment tra i consumatori si è rafforzato abbastanza da cancellare tutti i cali dei quattro mesi precedenti, principalmente a causa del miglioramento delle aspettative di inflazione.
Il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è salito al 4,25% dal 4,15% di giovedì scorso. Era in calo generale e stava allentando la pressione sulle azioni da quando ha superato il 5% in ottobre e ha raggiunto il livello più alto dal 2007.
Nel mercato petrolifero, i prezzi del greggio sono aumentati per recuperare parte delle forti perdite subite negli ultimi mesi. Un barile di petrolio statunitense di riferimento ha guadagnato 1,89 dollari per attestarsi a 71,23 dollari, anche se è ancora più di 20 dollari al di sotto del livello di settembre. Sta crollando a causa delle preoccupazioni che la domanda da parte dell’economia globale non sarà abbastanza forte da assorbire tutte le forniture disponibili a livello mondiale.
Il listino delle criptovalute resta pimpante (+3,1%): Bitcoin rimonta a +3,6%, mentre Solana vola a +11,2%. Bene anche Dogecoin a +10,9%.
Sull’azionario, Carrier Global ha guadagnato il 4,2% segnando uno dei maggiori guadagni del mercato dopo aver dichiarato di aver accettato di vendere la sua attività di sicurezza, Global Access Solutions, a Honeywell per 4,95 miliardi di dollari.
La società madre di Google, Alphabet, è scesa dell’1,3% e rappresentava il peso più pesante sull’indice S&P 500. Il giorno prima, aveva fatto un balzo in mezzo all’entusiasmo per il lancio della sua ultima offerta di intelligenza artificiale. Altri titoli Big Tech si sono rivelati più forti, con Nvidia, Apple e Microsoft in rialzo.
A perdere è stato anche RH. L’azienda di arredamento per la casa crolla del 13,5% dopo aver riportato risultati per l’ultimo trimestre più deboli di quanto previsto dagli analisti.
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