Sarà una giornata difficile per chi deve spostarsi nelle grandi città in taxi, infatti le auto bianche si fermano come già annunciato nella giornata di domani, martedì 21 maggio per l’intera giornata.
Lo sciopero nazionale dei taxi, che durerà 24 ore, vedrà il cuore della protesta svolgersi nella Capitale: le auto bianche si ritroveranno in sit-in a piazza San Silvestro dalle 11 alle 17.
Roma Capitale ha informato la cittadinanza che in occasione della mobilitazione le auto parcheggiate su piazza San Silvestro dovranno essere rimosse entro le 8 del mattino. Inoltre, nel caso la manifestazione si estenda dallo spazio pedonale alla carreggiata di transito dei veicoli, il traffico sarà deviato.
Non sono previsti cortei ma la grande affluenza di manifestanti potrebbe ovviamente causare dei disagi in una zona certamente non facile a livello di viabilità. Atac ha informato che potrebbero essere deviate o limitate le linee bus 51-52-53-62-63-71-80-83-85-100-117-119-160-492.
I tassisti non protestano, come qualcuno potrebbe pensare, contro il futuro rilascio di nuove licenze nella Capitale, 1.000 secondo quando annunciato, di recente, dall’assessore alla mobilità, Eugenio Patanè. I proprietari di licenza taxi hanno indetto lo sciopero, proclamato da tantissime sigle sindacali, contro il Governo e, più in generale, contro Uber.
I sindacati contestano il fatto che il l’esecutivo, in particolare il Mit di Matteo Salvini, non ha ancora firmato i decreti attuativi del del Dpcm 2019 dell’allora ministro Toninelli, provvedimenti che dovrebbero rivoluzionare il lavoro di taxi e Ncc. Per le auto bianche le bozze iniziali, giudicate in maniera positiva dai rappresentanti di categoria, sono state via via cambiate: «ci piacerebbe vederle un volta per tutte», dicono.
Il vero bersaglio della protesta sarà Uber, la multinazionale californiana, secondo i tassisti il Governo vorrebbe adottare nuove regole che renderebbero più facile l’utilizzo della piattaforma per la ricerca di corse a discapito, quindi, dei taxi.
Il comunicato stampa dei tassisti: «E’ fondamentale la partecipazione di tutta la categoria a difesa del proprio lavoro, per contrastare l’uso illegittimo delle autorizzazioni da noleggio e salvaguardare la propria autonomia e indipendenza dalla schiavitù degli algoritmi e delle multinazionali», spiegano Fast-Confsal taxi, Satam, Tam, Usb-taxi, Unica-Filt Cgil, Claai, Uritaxi, Uti, Unimpresa, Orsa-taxi, Ugl-taxi, Federtaxi-Cisal, Sitan Atn, Unione Artigiani.
Anche nelle altre principali città i taxi resteranno in postazione dalle ore 8,00 alle 22,00 di martedì 21 maggio.
Alla decisione dei tassisti di confermare lo sciopero per domani fa eco il solito commento dell’Unione Nazionale Consumatori: «Il solito sciopero immotivato e preventivo per mantenere i privilegi di casta e fare pressioni sui politici per scoraggiare qualunque possibile miglioramento della legge – afferma Massimiliano Dona, presidente UNC – Unica novità, è che al solito slogan anni ’50 contro le multinazionali ora hanno aggiunto anche la new entry degli algoritmi» prosegue Dona.
«Dopo il fallimento del Dl Asset, che non solo non ha risolto i problemi esistenti, a cominciare dal problema dei taxi insufficienti, ma ha pure peggiorato la normativa esistente, ponendo ad esempio un tetto all’aumento delle licenze, ora urge una liberalizzazione seria in questo settore e che i decreti Salvini non ostacolino la professione degli Ncc come invece chiedono i tassisti.
Nessuna pausa ci deve essere, quindi, tra la prenotazione di una corsa e l’altra o che la partenza deve coincidere con l’arrivo del servizio precedente. Regole assurde e vincoli anacronistici per gli Ncc che i tassisti pretendono dal Governo per ostacolare la concorrenza» conclude Massimiliano Dona.