
Per molti è stato più efficiente che stare in ufficio
Lo smart working ha avuto un vero e proprio boom durante questi mesi di lockdown a causa del Coronavirus, anche nella pubblica amministrazione e per la stragrande maggioranza dei lavoratori pubblici è stata un’esperienza positiva. A dirlo è una indagine condotta da Fpa, società del gruppo Digital 360 secondo cui ben il 94% dei 4.200 intervistati ha dichiarato che vorrebbe continuare a lavorare da casa anche in futuro, con rientri in ufficio non quotidiani.
Se in questi anni uno degli ostacoli alla diffusione dello smart working è stata l’inadeguatezza delle dotazioni tecnologiche la soluzione è venuta dalle persone che si sono adoperate per essere ugualmente efficienti, anche con i mezzi propri: il 68,2% del personale ha infatti affermato di aver utilizzato il PC personale, il 77,1% il proprio telefono, il 95% la connessione internet domestica.
Prima dell’emergenza sanitaria lo smart working era largamente minoritario nella p.a. con solo l’8,6% delle amministrazioni che ne faceva davvero uso. Ora, dopo la quarantena ed un utilizzo ben più ampio, il 69,5% degli intervistati ha affermato che organizza meglio il lavoro da casa, il 45,7% ha confessato di avere più tempo per sé e la famiglia e il 34,9% che lavora in un clima di maggiore responsabilizzazione. “Il bilancio dello smart working forzato” – si legge nello studio – è assolutamente positivo: l’88% dei dipendenti giudica l’esperienza di successo e il 61,1% ritiene che questa nuova cultura, basata sulla flessibilità e sulla cooperazione all’interno degli enti, fra gli enti e nei rapporti con i cittadini e le imprese, prevarrà anche una volta finita l’emergenza“.
E se, come ha sottolineato la ministra della PA Fabiana Dadone, una volta tornati alla normalità almeno il 40% dei dipendenti pubblici dovrà adottare una modalità di lavoro agile, questi si dicono pronti, anzi il 93,6% vorrebbe continuare così. Questo purtroppo non sarà possibile per tutti e in modo totale. Per la maggior parte (il 66%) il lavoro da casa dovrà essere integrato con dei rientri in ufficio organizzati e funzionali.
di: Maria Lucia PANUCCI
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