
L’Asia è contrastata. Dollaro in rialzo. Ritraccia il petrolio
Avvio positivo per le Borse europee, dopo i nuovi record a Wall Street con lo S&P 500 salito dell’1,5% a 3.580,84 e il Nasdaq Composite avanzato dell’1% a 12.056,44. I due indici hanno testato nuovi valori massimi di chiusura, con il Nasdaq che ha superato la soglia psicologica dei 12.000 punti, per la prima volta nella storia. Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso al di sopra di quota 29.000 per la prima volta dallo scorso febbraio, balzando di 454,84 punti, o +1,6%, a 29.100,50.
E così nei primi istanti di contrattazioni il Dax di Francoforte sale dell’1,02%, mentre il Ftse 100 e il Cac40 salgono rispettivamente dello 0,9% e dell’1,43%.
Intanto nel suo Beige Book pubblicato ieri sera la Fed ha confermato che l’attività economica negli Stati Uniti è cresciuta “a un ritmo modesto” e resta “molto al di sotto” dei livelli precedenti al Covid-19. Il rapporto, elaborato ogni sei settimane sulla base delle informazioni raccolte nei 12 distretti in cui opera la banca centrale statunitense, fa riferimento al periodo terminato il 24 agosto. La Fed rivela moderato ottimismo nel suo outlook dell’economia statunitense, ma restano l’incertezza e la volatilità causate dalla pandemia di Coronavirus, con i conseguenti effetti negativi sulle attività delle imprese e sulle spese dei consumatori.
Le Borse asiatiche sono contrastate, dopo la pubblicazione di alcuni dati macroeconomici. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,94% a 23.465,53 punti, nonostante gli indici Pmi servizi e Composite del Giappone abbiano confermato la fase di contrazione dell’attività economica. Il dato si è attestato infatti a 45 punti, inferiore quindi alla soglia dei 50 punti (linea di demarcazione tra fase di espansione dell’attività economica e quella di contrazione).
Decisamente migliori i dati provenienti dalla Cina: sempre ad agosto, l’indice PMI dei servizi della Cina è rimasto pressoché invariato a 54 punti, rispetto ai precedenti 54,1 punti. Il dato è stato lievemente migliore dei 53,9 punti attesi dal consensus. Nonostante questo la borsa cinese è in ribasso, con l’indice Shanghai Composite in calo dello 0,53% e Hong Kong sotto pressione con una perdita dello 0,73%. Bene invece Sidney (+0,79%) e Seoul, che balza dell’1,23%.
Nel valutario, il dollaro è in rafforzamento stamani: il cross tra la valuta unica e il biglietto verde è a quota 1,18, -0,413, il cambio yen/dollaro è a 106,22, +0,04% e quello tra sterlina e dollaro è a 1,33, -0,419. Tra le commodities ritraccia il petrolio: il Wti quota 41,41 dollari, -0,24% e il Brent scende dello 0,34% a 44,28 dollari. Giù anche l’oro: il metallo giallo è a 1.940 dollari l’oncia, -0,201%.
L’attenzione degli investitori, sul fronte macro, oggi si focalizzerà soprattutto sui dati dei pmi di agosto dei servizi di Italia, Francia, Germania, del Regno Unito e Stati Uniti. In agenda anche le vendite al dettaglio di luglio della zona euro. Sempre dal comparto terziario sono in arrivo i dati Ism non manifatturieri degli Usa dove saranno poi diffusi anche i numeri sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
di: Maria Lucia PANUCCI
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