
L’Europa viaggia tutta in rosso
Wall Street parte con un timido guadagno, in risposta al riemergere di contagi di Covid-19, che bloccano la ripresa. Il Dow Jones sta mettendo a segno un +0,62%, consolidando la serie di tre rialzi consecutivi, avviata lunedì scorso; sulla stessa linea, lieve aumento per l’S&P-500 che si porta a 3.110 punti. Pressoché invariato il Nasdaq 100 (-0,09%); leggermente positivo l’S&P 100 che vede un +0,26%.
Le borse europee invece stanno viaggiando tutte in rosso. A Piazza Affari buona performance per Nexi, ben impostati i farmaceutici e gli energetici . L’attenzione del mercato si concentra sui bancari: Intesa Sanpaolo è in territorio positivo a pochi giorni dal lancio dell’ops su Ubi, in calendario lunedì 6 luglio (leggi qui). Banco Bpm è pesante mentre il mercato si interroga se sia in vista per l’istituto un’aggregazione con Banca Mps. Telecom Italia rimane sorvegliata speciale, nell’attesa di sviluppi sulla rete unica con Open Fiber e mentre è scoppiata la guerra tra le due aziende. Secondo indiscrezioni la compagnia guidata da Luigi Gubitosi starebbe preparando azioni legali nei confronti della controllata di Enel e Cdp per concorrenza sleale, dopo che la stessa Open Fiber ha chiesto 1,5 miliardi di risarcimento danni a Tim nella causa intentata al tribunale di Milano.
L’Indice Pmi del settore manifatturiero dell’Eurozona è salito a 47,4 a giugno dal 39,4 di maggio. Lo rileva la indagine mensile di Markit secondo cui continua a diminuire a giugno la severa contrazione dell’economia manifatturiera dell’Eurozona indotta dall’epidemia di Covid-19. “L’indice Pmi – segnala Markit – è cresciuto notevolmente al valore più alto in quattro mesi migliorando rispetto alla precedente stima flash“.
Dopo un’incursione sopra i 180 punti, torna sotto la soglia di 170 punti lo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario Mts dei titoli di Stato. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il Bund di pari durata e’ indicato a 168 punti base.
Il petrolio è in salita. Il secondo trimestre 2020 ha visto il rialzo trimestrale più marcato dal 1990 (+81% circa per il Brent e +92% per il Wti). Il terzo trimestre si apre con quotazioni in netto rialzo, dopo che le scorte private Api negli Usa sono calate al ritmo maggiore del 2020.
L’oro intanto si mantiene vicino ai massimi da 8 anni toccati nell’ultima seduta di giugno. I future hanno superato i 1800 dollari mentre il prezzo a pronti segna un nuovo massimo di otto anni a 1.789 dollari l’oncia.
di: Maria Lucia PANUCCI
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