
Focus sull’inflazione della zona euro di novembre e sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti
La variante Omicron fa paura ai mercati, agli investitori e le Borse europee aprono in rosso. Nei primi minuti di contrattazione il Dax indietreggia dell’1,02% ed il Cac40 cede circa l’1,16%, giù anche l’indice inglese Ftse 100 che lascia sul terreno l’1,34%.
Sono in rosso anche i future di Wall Street dove al momento il Dow Jones cede l’1,4%, l’S&P l’1,08% e il Nasdaq lo 0,56%. Giù anche l’Asia con il Nikkei che fa -1,63%, Shanghai -0,36% e Hong Kong -2,62%.
A preoccupare sono le parole del ceo di Moderna, Stephane Bancel, che al Financial Times ha detto di attendersi che gli attuali vaccini saranno meno efficaci sul nuovo ceppo di Covid dopo aver dichiarato alla Cnbc che ci vorranno mesi prima di riuscire a produrre un ritrovato ad hoc per Omicron. E a metterci il carico da 12 è stato anche il presidente della Fed, Jerome Powell, che, in audizione ieri sera al Senato, ha detto che questa situazione pone rischi al ribasso per l’economia e complica il quadro dell’inflazione.
Nel valutario l’euro recupera sul dollaro e tratta a 1,132, +0,27%, il dollaro/yen è a 113,09, -0,38% e il cross tra sterlina e dollaro è a 1,332, +0,08%. Il Bitcoin scende del 2,88% a 56.445 dollari. Il dollaro è in calo con il Wti che cede il 2,99% a 67,86 dollari al barile e il Brent che cede il 2,49% a 71,61 dollari al barile. L’oro sale dello 0,5% a 1.794 dollari l’oncia.
La giornata di oggi si profila densa di dati macro-economici. Da seguite il pil definitivo del terzo trimestre dell’Italia, poi il tasso di disoccupazione di novembre della Germania, l’inflazione di novembre preliminare dell’Italia e quella della zona euro. Poi dagli Usa in evidenza la fiducia dei consumatori di novembre.
di: Maria Lucia PANUCCI
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