
Euro ai minimi dal 2002. Borse europee ko. Attesa anche per i dati sull’occupazione negli Stati Uniti di venerdì
Wall Street parte oggi in rosso. Il Dow Jones in apertura di contrattazioni cede l’1,8%, l’S&P 500 l’1,8% il e il Nasdaq l’1,5%. Si muovono verso la convergenza i rendimenti delle obbligazioni sovrane: il Treasury decennale rende il 2,809%, il biennale il 2,804%.
Sul sentiment pesano le preoccupazioni per la crescita e l’inflazione. L’attenzione degli investitori si concentra ora sui verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve, in arrivo domani mercoledì 6 luglio, durante la quale il costo del denaro è stato aumentato di 75 punti base: il mercato stima un’altra stretta di uguale dimensione questo mese e vede i tassi al 3,25-3,5% entro la fine dell’anno. Altro importante appuntamento è venerdì 8 luglio quando sarà il turno dei dati sull’occupazione negli Stati Uniti, dove a giugno si stima un rallentamento della crescita dei posti di lavoro.
L’euro è ai minimi dal 2002. Il cross euro-dollaro continua la sua discesa verso la parità, arrivando a 1,0265 (-1,5%). Fra le ragioni che spingono i mercati a vendere la valuta comune, spiega Bloomberg, c’è “la preoccupazione che la Banca centrale europea potrebbe non essere in grado di aumentare i tassi quanto previsto a causa di una recessione in vista, lasciando l’euro esposto ai differenziali dei tassi di interesse” con il dollaro.
Le Borse europee sono ko. Il Ftse Mib cede il 2,5%, il Cac il 2,4%, il Dax il 2,6%, il Ftse 100 il 2,2% e lo Stoxx 600 l’1,9%. Il petrolio è in caduta libera (-5%) nei due indici di riferimento: il Wti scende sotto i 103 dollari al barile, il Brent sotto i 107.