
Il colosso cinese era in difficoltà da tempo
Evergrande promotore immobiliare cinese, ha chiesto di poter avviare l’iter per la ristrutturazione del debito negli Stati Uniti. Il ricorso all’ex capitolo 15 è il punto di svolta dopo due anni di crisi e di momenti alterni che ha portato a dichiarare debiti per oltre 300 miliardi di dollari. Un punto di svolta che ha colto di sorpresa i mercati dal momento che nella prima mattinata erano circolate voci di bancarotta, anche erano noti da tempo i problemi dell’azienda.
In realtà, già in precedenza, era circolata la notizia della presenza di un possibile piano di ristrutturazione che prevedeva una serie di vendite ed operazioni che avrebbero dato respiro alle finanze del colosso messe sotto stress, ultimamente, anche da un’altra tegola, oltre a quella rappresentata dalla stretta sui crediti decisa da tempo dalle autorità governative.
A preoccupare adesso è la controllata al 63% Hengda Real Estate, il suo core business immobiliare messa sotto controllo dalle autorità della China Securities Regulatory Commission. Alla base, infatti, ci sarebbero sospetti di manipolazione dei dati finanziari.
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