
Riad vuole capitalizzare sui significativi asset petroliferi del Paese e usare il ricavato per investire in industrie fuori dal greggio
Aramco valuta la vendita di ulteriori azioni per 50 miliardi di dollari, la cifra maggiore della storia. La cessione della quota avverrà probabilmente alla borsa di Riad per aggirare gli eventuali rischi legali legati a un’operazione su una piazza internazionale.
L’Arabia Saudita, il maggiore azionista di Aramco, da mesi è in consultazione con gli advisor per delineare l’operazione e avrebbe contattato – riporta il Wall Street Journal – alcuni papabili investitori per testare il loro appetito.
Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa ma per Raid l’operazione è un test. Lo scorso anno una vendita di ulteriori azioni di Aramco era stata considerata e poi cancellata in seguito alle non favorevoli condizioni di mercato.
Cancellare una vendita da 50 miliardi potrebbe rivelarsi molto più difficile per il colosso saudita, che nel 2019 aveva stabilito il record per una initial public offering raccogliendo 29,4 miliardi di dollari a Tadawul, la piazza finanziaria saudita.
La quotazione di quattro anni fa era stata un’operazione ‘ridotta’ rispetto alle ambizioni iniziali, che erano quelle di vendere il 5% per 100 miliardi anche su almeno una borsa internazionale. Un piano però ridimensionato di fronte allo scetticismo e ai timori degli investitori esteri sulla governance e sul prezzo delle azioni, con il quale la società era valutata 1.700 miliardi.
Timori che avevano spinto Aramco a scegliere poi la strada della ipo domestica quotando solo l’1,5%.
Riad da tempo vuole vendere quote dei gigante petrolifero nell’ambito della strategia del principe alla corona Mohammed bin Salman, che punta a capitalizzare sui significativi asset petroliferi del Paese e usare il ricavato per investire in industrie fuori dal greggio.
(foto ANSA)