La corsa al vaccino sembra una partita (anche) geopolitica ma il vaccino russo non è tra quelli più quotati
Dopo Pfizer e BioNTec che lunedì hanno annunciato che il loro vaccino si è dimostrato efficace al 90% (leggi qui), ora la Russia rilancia ed afferma che il suo candidato, Sputnik V, è ancora più efficace, riducendo la probabilità di contrarre la malattia del 92%. E così quella che doveva essere solo una questione di salute pubblica sta diventa una rivalità geo-politica, su chi riuscirà a produrre il primo vaccino sicuro al mondo.
Il fondo sovrano russo, che ha sostenuto il vaccino, ha dichiarato che i risultati si basano sui dati dei primi 16.000 partecipanti alla sperimentazione che hanno ricevuto due dosi del vaccino. Di questi soltanto 20 avrebbero contratto il virus.
Lo studio di fase tre del vaccino, sviluppato dall’Istituto Gamaleya, si sta svolgendo in 29 cliniche in tutta Mosca e coinvolgerà 40.000 volontari in totale, di cui un quarto riceverà un’iniezione del placebo. La sperimentazione continuerà per altri 6 mesi e i dati dello studio saranno pubblicati anche su una rivista medica internazionale.
Nonostante le affermazioni, lo Sputnik V non è uno dei vaccini generalmente considerati i più promettenti. I candidati più quotati sono quello sviluppato da Pfizer, poi quello targato AstraZeneca, Moderna e Johnson&Johnson.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ASKANEWS
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