Sul Cervino fronte svizzero gli impianti sono aperti: ecco perché il rischio ventilato di un passaggio eccessivo di frontiera esiste
La Svizzera ha una black list, una lista nera in cui vengono registrati i Paesi o le Regioni degli stessi nelle quali l’incidenza del contagio da coronavirus è superiore di almeno il 60% rispetto all’indice svizzero. Ma per chi arriva da una zona in cui questo non si verifica, l’ingresso è ben accetto.
Se a questo aggiungiamo il fatto che in Svizzera le piste da sci sono aperte, il rischio ventilato dagli esperti italiani circa un eventuale migrazione oltre frontiera per godere del turismo invernale che in Italia ci è precluso, è evidentemente fondato.
L’agenzia giornalistica Agi ha tentato un viaggio verso la Confederazione proprio per scoprire se fosse possibile passare oltre la dogana e raggiungere l’impianto sciistico svizzero di Zermatt, sul Cervino, partendo da Milano, e il risultato è stato esemplare: sì, è possibile.
In giro non ci sono molti turisti ma con la funivia si arriva in cima al Matterhorn Glacier Paradise. Si può sciare e neanche i pasti sono eccessivamente un problema, perché la ristorazione è attiva, benché si limiti all’asporto.
Due voci raccolte da Agi sono particolarmente significative: quella del campione di sci alpino Pirmin Zurbriggen, che afferma che «lo sci non può subire restrizioni, le persone devono essere libere di poter viaggiare», e quelle dei ristoratori locali, che sembrano strizzare ironicamente l’occhio alla legislazione italiana con un fiducioso: «i turisti non mancano mai, vi aspettiamo a Natale».
di: Micaela FERRARO
FOTO: AGI
LEGGI ANCHE: Roma, crolla il turismo: in fumo 2,5 miliardi nei primi 6 mesi del 2020
Ti potrebbe interessare anche: