
Tokyo crolla sulle voci delle dimissioni del premier Abe. Bene le altre borse asiatiche
Le Borse europee aprono in leggero rialzo. Nei primi minuti di contrattazione l’indice Eurostoxx 50 segna un +0,12%. A Francoforte il Dax sale dello 0,20%, a Parigi il cac40 guadagna lo 0,15% e a Londra l’indice Ftse 100 segna un +0,30%.
Sui listini non ha avuto più di tanto effetto la svolta della Fed sull’inflazione annunciata ieri al simposio annuale dei banchieri centrali di Jacskon Hole (in versione virtuale) dal presidente Jerome Powell. (leggi qui).
I principali listini azionari asiatici sono positivi, ad eccezione della borsa di Tokyo sommersa dalle vendite per i rumors che parlano delle possibili dimissioni del premier Shinzo Abe a causa di persistenti problemi di salute. L’annuncio potrebbe arrivare anche nella giornata di oggi. L’indice Nikkei 225 è capitolato fino a -2,5%, per poi rimbalzare dell’1%, ridurre i guadagni salendo dello 0,40% circa, e tornare a cedere più dell’1%, per chiudere infine in ribasso dell’1,4% a 22.882,65 punti. Bene invece Shanghai, in rialzo di oltre +1%, Hong Kong ancora meglio con +1,7%, Seoul +0,37%, mentre in ribasso c’è anche Sidney, che scende dello 0,82%.
Mista anche Wall Street, con il Dow Jones che ha chiuso in rialzo dello 0,57% a 28.492, il Nasdad invece ha ceduto lo 0,34% allontanandosi dal massimo storico della seduta precedente e attentandosi a 11.625 punti, nuovo record per l’S&P 500 che con un guadagno dello 0,17% si è portato a 3,484 punti.
Se la svolta di Powell sull’inflazione non ha impattato più di tanto i mercati azionari ha invece avuto conseguenze immediate sul valutario con il cambio euro-dollaro che stamani si avvicina al livello di 1,19 (1,188, +0,47%). Il biglietto verde si indebolisce anche contro sterlina e yen: alle 8:00 il cross dollaro/yen è a 106,16, -0,35% e quello tra sterlina e dollaro è a 1,327, +0,52%.
Tra le commodities, mentre l’uragano Laura nelle ultime ore è stato declassato a tempesta tropicale, dopo essere arrivato sulle coste del Texas e della Louisiana, lasciando dietro di sé gravi inondazioni e danni provocati dal vento, il petrolio viaggia stabile: il Wti segna un marginale ribasso dello 0,14% a 42,98 dollari e il Brent è piatto a 45,09 dollari. L’oro sale dello 0,854% a 1.949 dollari sulla scia della strategia più espansiva annunciata ieri da Powell.
Nell’obbligazionario focus in Italia sulla tornata finale della tre giorni di aste del Tesoro: dopo i tre miliardi di Ctz al 2022 di mercoledì e i 7 miliardi di Bot a 6 mesi di ieri, oggi è la volta dei Btp. Il collocamento si profila corposo perché sono previsti Btp a cinque anni per un importo tra 4 e 4,5 miliardi, a 10 anni tra 2 e 2,5 miliardi, oltre a Ctz al 2023 tra 750 milioni e 1,25 miliardi. In totale in asta vanno quindi 8,25 miliardi di titoli di Stato.
Il sentiment prudente degli investitori è dettato oggi piuttosto dagli indicatori macro in agenda. In Germania la fiducia dei consumatori Gfk di agosto è risultata pari a -1,8, un valore ancora negativo e in calo rispetto ad agosto (-0,3). Il pil della Francia ha subito un crollo storico del 13,8% su base annua per via del lockdown. Dall’Italia arriverà l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere e dei consumatori di agosto e i prezzi alla produzione di luglio, quindi saranno pubblicati gli indici di fiducia di agosto dei servizi, delle imprese e dei consumatori, oltre a quello generale, della zona euro. Poi il testimone passerà agli Usa che renderanno noti il deflatore e le spese personali per consumi e i redditi personali di luglio, l’indice Napm Chicago di agosto e l’indice di fiducia delle famiglie Michigan di agosto definitivo.
di: Maria Lucia PANUCCI
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