
Ancora non si conosce ma Biden è in testa. Da seguire la riunione della Fed e della Bank of England
Partono bene le Borse europee mentre nella notte è proseguita la conta dei voti negli Usa. Il candidato democratico Joe Biden si avvicina sempre di più alla soglia dei 270 grandi elettori necessaria per diventare il prossimo presidente americano, dopo che i media hanno annunciato la sua vittoria in Wisconsin e in Michigan. Biden deve attendere i conteggi di Nevada e Georgia per poter esultare. Altra incognita l’Arizona, dove il vantaggio di Biden si assottiglia. Secondo il conteggio dell’Associated Press, il candidato democratico può contare ora su 264 voti, contro i 214 del presidente Donald Trump.
E così nei primi minuti di contrattazione a Londra l’indice Ftse 100 segna un aumento dello 0,38%, mentre il Cac40 sale dello 0,7% e il Dax di Francoforte mostra in avvio un aumento dello 0,9%.
Anche Piazza Affari si muove in territorio positivo: l’indice Ftse Mib, reduce da un balzo di quasi il 2%, oggi segna dopo l’avvio un progresso di oltre un punto percentuale in area 19.600 punti.
Tra i titoli del paniere principale, spicca Tenaris con un rally di oltre il 16% dopo aver diffuso i conti. In particolare, i ricavi, seppur in calo a 1,01 miliardi, hanno battuto le attese ferme a 950,7 milioni. Per il futuro, il gruppo mostra un cauto ottimismo, aspettandosi una graduale ripresa delle vendite e dei margini tra il quarto trimestre del 2020 e il 2021. Acquisti anche su DiaSorin che sale del 4%.
Sul fronte opposto, invece, Eni e Saipem scivolano rispettivamente dello 0,7% e dello 0,5%. Debole anche UniCredit, che dopo un avvio di slancio in scia alla trimestrale, si è sgonfiata segnando un -0,5%.
In attesa degli sviluppi sul fronte elettorale l’Asia è tutta positiva stamani con il Nikkei che fa +1,73%, Shanghai +1,29% e Hong Kong +2,69% sulla scia del buon andamento di Wall Street ieri (Dow Jones +1,34%, S&P +2,2% e Nasdaq +3,85%), nonostante non ci sia ancora un vincitore certo. In attivo anche stamani i future sulla borsa Usa sulla speranza che arrivi presto il nome del prossimo presidente Usa: Dow Jones segna +0,68%, S&P +0,84% e Nasdaq +1,5%.
Nel valutario il cambio euro/dollaro è a 1,174, +0,15%, il dollaro/yen a 104,37, -0,105% e il cross sterlina/dollaro a 1,296, -0,231%.
Tra le commodities il petrolio è in calo con il Wti che lascia sul terreno l’1,94% a 38,39 dollari al barile e il Brent che cede l’1,92% a 40,44 dollari al barile. L’oro è in rialzo dello 0,9% a 1.909 dollari l’oncia.
A catalizzare l’attenzione dei mercati ci sono anche le banche centrali: prima la Bank of England, poi la Federal Reserve che annuncerà le sue decisioni sulla politica monetaria Usa stasera. Non sono attese grandi novità, ma si guarda soprattutto alle dichiarazioni del presidente Powell per capire la rotta futura. Intanto la BoE ha già annunciato le sue mosse con i tassi fermi allo 0,10% e una revisione del QE. L’istituto centrale UK ha, infatti, potenziato il piano di QE di 150 miliardi di sterline, oltre le attese degli analisti.
Per il fronte macro, da seguire per la zona euro le vendite al dettaglio e le nuove stime economiche della Commissione europea. Indicazioni deludenti arrivano dall’industria tedesca. Nel mese di settembre gli ordini all’industria in Germania segnano un incremento mensile dello 0,5% contro il 4,9% della lettura precedente. Il dato è inferiore alle attese che avevano stimato un aumento del 2%.
di: Maria Lucia PANUCCI
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