
I future Usa sono positivi grazie alle previsioni dell’arrivo del maxi piano di aiuti da 1.900 miliardi di dollari. Oggi focus sui verbali Fed e sulle vendite al dettaglio Usa
Le Borse europee si muovono in ordine sparso con il Dax di Francoforte che cede lo 0,47%, mentre il Ca40 e il Ftse 100 mostrano rispettivamente un calo dello 0,49% e una leggera flessione dello 0,05%.
Questo a causa dell’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato Usa per via dell’ondata di vendite sull’obbligazionario. Il T-bond decennale Usa è salito all’1,3%, con un aumento ieri di 9 punti base, ai livelli di febbraio 2020 e al momento è a 1,302%, mentre il trentennale ha varcato la soglia del 2% e viaggia al 2,08%. I timori sono che un movimento rialzista di questo tipo sull’obbligazionario, spinto dalle attese di inflazione, possa spingere gli investitori ad uscire dall’azionario.
Ma per ora non è così. Neanche Wall Street accusa più di tanto il colpo di questo rialzo dei rendimenti. Ieri il Dow Jones ha toccato un nuovo massimo (+0,2% a 31,522), mentre l’S&P è sceso dello 0,06% (3.932) a il Nasdaq dello 0,34% (14.047) ma in ogni caso i due indici restano vicini ai livelli record mai raggiunti. E per oggi i future su Wall Street sono in rialzo: Dow Jones +0,08%, S&P +0,08% e Nasdaq +0,03%. Gli investitori sono incoraggiati dalla possibilità concreta che il maxi piano di aiuti da 1.900 miliardi di dollari arrivi a breve.
In Asia Tokyo ha ceduto lo -0,58% e Seoul lo-0,93%, ma il mercato è rimasto anche oggi a mezzo servizio perché la Cina è chiusa per l’ultimo giorno per le festività legate al Capodanno (riapre domani).
Nel valutario, il biglietto verde si rafforza contro la moneta unica anche per via dell’aumento del rendimenti: l’euro/dollaro è a 1,209, -0,157%, mentre il dollaro/yen tratta a 105,95, -0,085%, e il cross sterlina/dollaro viaggia a 1,388, -0,137%. Tra le commodities il petrolio è leggero in rialzo: il Wti sale dello 0,1% a 60,11 dollari al barile e il Brent guadagna lo 0,25% a 63,51 dolla al barile. L’oro scende sotto 1.797 dollari l’oncia, in calo dello 0,35%.
Sul fronte macro da seguire negli Usa i prezzi alla produzione e le vendite al dettaglio di gennaio, l’indice settimanale Redbook, la produzione industriale di gennaio e l’indice Nahb di febbraio. Alle 20:00 (ora italiana) è attesa la pubblicazione dei verbali della riunione di gennaio del Fomc, il braccio operativo della Fed.
di: Maria Lucia PANUCCI
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